L’uomo di 55 anni che lo scorso sabato pomeriggio, a Degna di Breno, a colpi di fucile ha messo in serio pericolo la vita di quattro giovani amici nel weekend di Pasqua, è stato posto ai domiciliari e vi resterà anche se l’accusa nei suoi confronti è stata ridimensionata: il GIP di Brescia, Riccardo Moreschi, infatti, ha ritenuto che non vi siano gli estremi per contestargli il tentato omicidio plurimo, ma che i gravi indizi di colpevolezza sussistano. I danneggiamenti, la violazione di domicilio e le minacce sono state perpetrate. Il giudice delle indagini preliminari ha tuttavia ritenuto che i quattro colpi di fucile esplosi contro le porte della cascina all’interno della quale erano asserragliati i quattro ragazzi, non siano stati esplosi per provocare la morte dei giovani hanno danneggiato le porte, ma anche il televisore e la Playstation che i ragazzi si erano portati da casa per il weekend. Valutazioni che non condivide il sostituto procuratore, Antonio Bassolino, pubblico ministero titolare dell’inchiesta, che ritiene che la quantità dei colpi e la loro direzione dicano altro e parlano di un tentato omicidio plurimo e aggravato da futili motivi. Sarà il processo a stabilire la verità giudiziaria.