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Blue Tongue: allevatori in collegamento con la Regione per trovare risposte

Freddo e vaccini: sono i due elementi in cima alle speranze degli allevatori lariani, cui si stringe la vicinanza del territorio e delle istituzioni – in primis la Regione – per dare una spallata definitiva al problema del morbo della blue tongue che si va purtroppo diffondendo nelle due province di Como e Lecco come pure in diversi altri areali lombardi e italiani. Sono due munizioni importanti utili a debellare il morbo, trasmesso dal moscerino-vettore Culicoides (che, appunto, viene annientato dalle basse temperature) che in questi giorni è divenuto l’incubo numero uno degli allevamenti nelle due province.

A dare un segno tangibile di vicinanza e di preziose indicazioni operative, è stato l’incontro organizzato ieri in webinar da Coldiretti Como Lecco cui hanno preso parte, con il direttore Rodolfo Mazzucotelli e la vicepresidente Francesca Biffi, essa stessa allevatrice, anche il consigliere regionale Giacomo Zamperini – da sempre “sul pezzo” relativamente al tema-blue tongue – e dello stesso assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi, che ha voluto collegarsi nonostante gli impegni che in questi giorni lo portano al G7 dell’agricoltura a Ortigia.

Oltre un centinaio, invece, gli allevatori collegati da remoto o presenti nella sede interprovinciale di Erba, con Mazzucotelli, Biffi e Zamperini: il consigliere regionale, insieme ai dirigenti del settore agricoltura videocollegati, ha risposto puntualmente a tutte le domande degli allevatori in un dialogo aperto e senza filtri: “Coldiretti ha organizzato un incontro importantissimo, utile a fugare dubbi e a dare risposte agli allevatori. Mai come ora è importante fare una corretta informazione e ribadire che il virus non è assolutamente dannoso per l’uomo né per ciò che porta in tavola: carne, formaggi e derivati di qualsiasi specie ovicaprina e bovina possono essere consumati senza alcun rischio o problema. Non ci saranno ripercussioni economiche per gli allevatori, complice il virus, dovessero andare sotto-quota per i progetti collegati alla salvaguardia della biodiversità animale, come nei casi della pecora brianzola o bergamasca. È stata anche un’occasione utile a dare informazioni circa la movimentazione dei capi e abbiamo ribadito la disponibilità di Regione Lombardia a fare tutto quanto necessario per sostenere il comparto”.

“Scopo della videoconferenza era, appunto, fugare dubbi e dare risposte circa un’emergenza che si è abbattuta nell’ultimo mese e mezzo sul territorio” ha aggiunto il direttore Mazzucotelli. “Abbiamo avuto modo di impostare un dialogo diretto fra gli allevatori e le istituzioni e questo è molto importante”.

Come anticipato, la blue tongue non colpisce l’uomo e non infetta atte e carne, ma può comunque causare la morte dell’animale. Il diffondersi della malattia porta al calo della produzione di latte e al blocco della movimentazione delle greggi e delle mandrie, con danni economici per le aziende.

È dunque indispensabile che vengano messe in campo tutte le azioni necessarie per arginare l’epidemia e sostenere le aziende colpite, al fine di evitare ulteriori danni economici e salvaguardare il futuro della pastorizia nelle terre lariane.

Per tutelare gli allevatori italiani occorre anche effettuare controlli serrati sulle importazioni di animali vivi dall’estero, poiché la lingua blu è arrivata nelle regioni settentrionali probabilmente dal Nord Europa, dove la malattia sta dilagando. Importante in tale ottica l’utilizzo delle stalle di sosta, oltre all’uso di repellenti per gli insetti.

Nel 2023 le importazioni in quantità di ovini e bovini vivi sono aumentate del 16%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

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