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Bergamo può ora fregiarsi del titolo di “Città che legge”, grazie al riconoscimento di Cepell (Centro per il Libro e la Lettura) che promuove e valorizza quelle Amministrazioni comunali impegnate a svolgere con continuità sul proprio territorio politiche pubbliche di promozione della lettura. L’iniziativa, promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo d’intesa con l’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), vuole riconoscere e sostenere la crescita socio-culturale attraverso la diffusione della lettura come valore riconosciuto e condiviso, in grado di influenzare positivamente la qualità della vita individuale e collettiva. 

Bergamo rientra tra quei 363 comuni su 520 Comuni che hanno partecipato all’Avviso per la qualifica di Città che legge, bando pubblicato nel dicembre 2016. Per potersi fregiare del titolo di “Città che legge” il Comune deve essere in possesso dei seguenti requisiti: L’esistenza di un festival, una rassegna o una fiera in grado di mobilitare i lettori e di attivare i non lettori; La presenza di una o più biblioteche di pubblica lettura; La presenza di una o più librerie sul territorio; L’esistenza di iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie, associazioni; La partecipazione dell’Amministrazione comunale e/o di scuole, biblioteche, librerie, associazioni gravanti sul territorio comunale a uno dei progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura. 

Bergamo conta numerose librerie, molte delle quali indipendenti, otto biblioteche comunali, e numerose iniziative legate alla lettura, tra le quali spicca la Fiera dei Librai, che, giunta alla 58a edizione, torna in città tra il 15 aprile e il 1° di maggio.  “Siamo contenti di poterci dire Città che legge” ha affermato l’Assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti, “Bergamo si riconferma una città viva e culturalmente attiva. Voglio ringraziare tutte quelle persone del settore – librai, bibliotecari, organizzatori, etc – che, con il loro impegno quotidiano, contribuiscono alla diffusione della cultura nella nostra città, e hanno reso possibile l’ottenimento di questo riconoscimento”.