Bergamo cuore giovane dell’artigianato lombardo: 67 mila addetti

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Confartigianato Lombardia ha pubblicato un un focus che fotografa lo stato di salute – e le sfide – dell’artigianato e delle micro-piccole imprese (MPI) della nostra provincia nel triennio 2021-2024.
Ecco cosa emerge

I DATI LOMBARDI
La Lombardia si conferma 1ª regione italiana per valore aggiunto artigiano, pari al 20 % del totale nazionale

L’artigianato lombardo conta 486 mila lavoratori, pari all’11% degli occupati totali, fondamentali per la realizzazione del 5,7% del valore aggiunto del territorio e della quota più alta, del 20%, della ricchezza realizzata da tutto l’artigianato della penisola.

L’ultimo anno segna per la Lombardia un trend positivo dell’occupazione (+0,8%, pari a 37mila lavoratori in più).  È dalle micro-piccole imprese (MPI) che scaturisce oltre la metà (52,8%) della domanda di lavoro.
Ampio contributo alla crescita occupazionale – nel triennio ‘turbolento’ 2021-2024 – da parte della componente giovanile (+11,0%) che da sempre ha peso maggiore nelle micro-piccole imprese rispetto alle medio- grandi (18,1% peso under 30 su totale dipendenti>13,8%).

L’ombra dei dazi si fa più minacciosa in Lombardia, 1^ regione manifatturiera d’Europa con l’occupazione del settore già in riduzione nell’ultimo anno, risultato peggiore rispetto a quello di altre maggiori regioni come Emilia Romagna e Catalogna.

Si intensifica la difficoltà di reperimento di personale: per l’artigianato sono difficili da trovare il 61,2% dei lavoratori e per le MPI il 52,0%. I profili professionali più ricercati dalle MPI ma più difficili da reperire sono: Lastroferratori (83,6% delle entrate), Conduttori di macchinari per il movimento terra (83,6%), Sarti e tagliatori artigianali, modellisti e cappellai (83,3%) e Addetti alla preparazione, alla cottura e alla distribuzione di cibi (81,5%).

La carenza di competenze complica la twin transition –  digitale e green – delle MPI: sono difficili da trovare più della metà delle entrate sia per le competenze digitali avanzate (58,5%) che per le competenze green (58,0%).

Il personale immigrato, risorsa rilevante per l’intero sistema produttivo lombardo, rappresenta un quinto del totale entrate previste dalle imprese artigiane lombarde (19,9%) quota che si attesta su valori più elevati per il comparto delle Costruzioni.

BERGAMO IN CIFRE
67.820 addetti artigiani – il 16,3 % dell’occupazione provinciale – fanno di Bergamo il secondo bacino artigiano della regione dopo Brescia.
Nel 2024 l’occupazione totale della provincia cresce dell’1,2 % (+6 mila lavoratori), spinta dai dipendenti (+1,7 %).
Le micro-piccole imprese (MPI) bergamasche programmano 13.860 ingressi nel II trimestre 2025: oltre metà (54,5 %) delle assunzioni di tutta l’economia locale.

Giovani protagonisti
Cresce l’occupazione giovanile.
Nelle MPI bergamasche il 20,1 % dei dipendenti ha meno di 30 anni, sei punti in più delle medie-grandi imprese (14,1 %) e 2 punti in più della media regionale (18,1%). ​
Il tasso di occupazione under 35 raggiunge il 55,3 % (11° posto nazionale), guadagnando 1,3 punti in un anno e 4,8 punti dal 2021.

Competenze che mancano
Ancora elevata la difficoltà di reperimento del personale.
Per le imprese artigiane bergamasche 6 assunzioni su 10 sono di difficile reperimento, pari al 61,0%, quota superiore di 10,9 punti percentuali alla media delle imprese (50,1%) e in aumento di 5,6 punti percentuali rispetto al 2023, ma sotto la media regionale del 61,2 %.
Su 8.230 ingressi con competenze digitali avanzate, il 62,5 % risulta introvabile.
Analogo il quadro green: sulle 24.780 figure richieste con forte orientamento alla sostenibilità, il 61,1 % è difficile da reperire.

Risorsa immigrazione
Nel 2024 sono state 233.190 le entrate di personale immigrato previsto dalle imprese lombarde, pari a un quinto (21,9%) del totale entrate.
Nelle assunzioni previste per il 2024, a Bergamo il personale immigrato pesa per il 23,6%, superiore alla media lombarda del 21,9 %. ​

Il commento del Presidente di Confartigianato Bergamo, Lorenzo Pinetti
«I numeri confermano l’energia del nostro tessuto artigiano: Bergamo è un laboratorio di competenze, dove i giovani trovano spazio per crescere e innovare, e dove il contributo dei lavoratori stranieri arricchisce quotidianamente le nostre botteghe e cantieri.
Tuttavia, la carenza di figure qualificate – specialmente su digitale e green – rischia di frenare la doppia transizione già in atto. Serve un investimento corale: più formazione specialistica, percorsi scuola-impresa e politiche di attrazione dei talenti che rendano il nostro territorio ancora più competitivo.
Continueremo a fare la nostra parte, accompagnando artigiani e MPI nell’aggiornamento continuo e nel dialogo con istituti tecnici, ITS e università, per trasformare la difficoltà di reperimento in opportunità di crescita condivisa.»

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