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Bergamo sceglie il futuro e lo fa puntando sull’Università come motore di sviluppo territoriale, sociale e culturale. Con il Manifesto “Com-Uni Bergamo”, presentato sabato 10 maggio dall’Università degli studi di Bergamo e dal Comune di Bergamo nella giornata conclusiva della rassegna Bergamo Next Level, la città si candida a diventare un modello nazionale di collaborazione tra ateneo e territorio.
Durante i lavori, il Rettore Sergio Cavalieri e la Sindaca Elena Carnevali hanno illustrato gli obiettivi del Manifesto, sottolineando l’importanza di un’alleanza tra istituzioni per costruire una comunità formativa aperta e dinamica. Il documento, infatti, si pone l’obiettivo di definire linee guida per lo sviluppo di una città universitaria capace di valorizzare le risorse umane e favorire la sinergia tra ricerca, didattica e territorio. Tra i pilastri del progetto vi sono la promozione di politiche abitative sostenibili per studenti e docenti, il potenziamento della mobilità sostenibile e la creazione di spazi condivisi che favoriscano l’innovazione e il dialogo interculturale. Inoltre, grande attenzione è dedicata alla costruzione di un’identità universitaria integrata con il tessuto cittadino, per rendere Bergamo un polo attrattivo sia a livello nazionale che internazionale.
“Con questo Manifesto – ha spiegato il Rettore Cavalieri – vogliamo ribadire il ruolo centrale dell’Università nel tessuto urbano e sociale della città. Bergamo si afferma sempre più come polo attrattivo per studenti e ricercatori, capace di valorizzare le risorse umane e stimolare lo sviluppo culturale e tecnologico del territorio. La giornata di oggi rappresenta una tappa fondamentale per rafforzare il legame tra ateneo e comunità, mettendo a sistema progetti condivisi e visioni innovative per il futuro. Il nostro obiettivo è creare una città universitaria che sia inclusiva, dinamica e proiettata verso le sfide globali.”
Così anche la Sindaca Carnevali: “Il legame tra Bergamo è l’Università è inscindibile, è sempre più un fattore decisivo di crescita e di vivacità culturale, formativa e sociale e rende questa città attrattiva per i giovani, i futuri professionisti, le famiglie, le nuove classi dirigenti. Bergamo è città universitaria da tempo e da anni cresce in termini di iscritti, docenti, relazioni internazionali. Abbiamo voluto questo Manifesto perché Bergamo è città universitaria a tutti gli effetti. Non è solo un documento: è una visione condivisa che ci permette di consolidare un’alleanza tra istituzioni, rafforzare il legame tra città e Università e costruire una strategia duratura nel tempo. Il Manifesto nasce dall’esigenza di superare la frammentarietà delle singole iniziative, per mettere in rete competenze, risorse, idee. È una risposta concreta alla necessità di attrarre giovani, creare nuove centralità urbane, promuovere innovazione, sostenibilità, cultura e apertura internazionale. Vogliamo che l’Università prosegua sempre più nell’essere un motore di rigenerazione sociale, culturale ed economica, capace di incidere in modo profondo sul tessuto cittadino. Come Amministrazione, riconosciamo inoltre nell’Università un alleato prezioso: un organismo vivo, capace di leggere in anticipo i fenomeni della realtà attraverso le sue competenze, di offrire strumenti per comprendere il presente e immaginare il futuro; di tracciare con noi le strategie necessarie per dare risposte concrete alle sfide della contemporaneità. Questo Manifesto è lo strumento con cui ci assumiamo una responsabilità collettiva, per una Bergamo più dinamica e capace di guardare lontano.”
Il progetto è parte di una più ampia iniziativa nazionale promossa da CRUI (Conferenza dei rettori delle università italiane) e ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che, nel marzo 2025, hanno formalizzato un Protocollo d’intesa per la nascita di un Comitato di Coordinamento composto dai Sindaci e dai Rettori delle città universitarie italiane. A tracciare le direttrici della visione condivisa da Università e territorio, Giovanna Iannantuoni, Presidente della CRUI e Alberto Felice De Toni, Sindaco di Udine e Presidente Tavolo di Coordinamento Comuni e Università, delegato ANCI.
“L’università è tale solo se si fonda sulla presenza – ha spiegato Iannantuoni -. Presenza intesa non solo come compartecipazione dell’ambiente formativo da parte di studenti e docenti, e delle loro relazioni di crescita culturale e umana. Ma presenza intesa anche come rapporto fondante con il territorio circostante. In primo luogo con la città, che si fa per questo “universitaria”. Il protocollo firmato con ANCI lo scorso 20 marzo, e le iniziative a cui darà vita, vanno proprio in questa direzione. Ed eventi come questo di Bergamo colgono in pieno lo spirito del protocollo, conferendogli sostanza e attuazione fattiva.”
“La scuola e l’università – ha aggiunto De Toni – organizzano da sempre le più grandi evasioni di massa della storia: quelle dalle gabbie dell’ignoranza. Il Manifesto di Bergamo Città Universitaria è l’ennesima riprova che in Italia esiste un legame profondo tra università e istituzioni. Come ANCI crediamo che la cultura sia la prima infrastruttura di un Paese e che solo attraverso una cooperazione stabile e visionaria tra città e atenei si possano costruire territori capaci di apprendere, innovare e includere.”
A trarre le conclusioni dell’incontro Alessandra Gallone, Consigliere delegato del Ministro dell’Università e della Ricerca: “Un territorio che ospita un ateneo è un territorio benedetto. Dove ci sono studenti, ci sono futuro, conoscenza, creatività, fermento. Bergamo è già una città universitaria nei fatti: ora è il momento di affermarlo con forza e visione, con un Manifesto che unisca accademici, studenti, istituzioni, comunità per costruire insieme il domani. L’università non è un mondo a parte ma è un mondo radicato e connesso: quando dialoga con il tessuto economico, sociale e imprenditoriale diventa motore di sviluppo, innovazione e coesione. È in questa alleanza che si misura la vera forza di una città che guarda al futuro.”
Bergamo Next Level è un’iniziativa promossa e organizzata dall’Università degli studi di Bergamo, con il coordinamento scientifico di oltre 60 docenti, ricercatori e centri di Ateneo, e con il contributo determinante della comunità studentesca. Gli appuntamenti sono realizzati con il patrocinio di Ministero dell’Università e della Ricerca, CRUI (Conferenza dei Rettori) Regione Lombardia, Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Camera di Commercio di Bergamo e gode della partecipazione attiva delle principali istituzioni locali e nazionali, dall’ANCI fino a europarlamentari, senatori e esponenti di enti del mondo economico e culturale bergamasco come SACBO, Fondazione della Comunità Bergamasca, Confindustria Bergamo, Biblioteca Civica Angelo Mai, GAMEC, Teatro Donizetti. La manifestazione gode del contributo di Intesa Sanpaolo.
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