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Pechino

Bergamasco bloccato a Pechino da fisco cinese

Valentino Sonzogni, 50enne di Almè, è bloccato in Cina al 2 dicembre scorso, giorno in cui sarebbe dovuta finire la sua vacanza a Pechino: secondo il fisco cinese Sonzogni deve versare nelle casse dello Stato della Cina 30 milioni di Yuan, l’equivalente di quasi 4 milioni di euro.

Tutto risalirebbe ad una società di joint venture di cui Sonzogni è stato legale rappresentante fino al 2010. Quell’azienda doveva essere chiusa, o almeno così pensavano gli investitori che l’avevamo creata dall’Italia per aprire dei negozi di abbigliamento, prima di capire che non avrebbe funzionato. Qualcuno in Cina, invece, non ha seguito le indicazioni date dal gruppo di imprenditori. Sonzogni era convinto che l’attività della società fosse cessata, mentre probabilmente sono state fatte senza consensi e senza deleghe delle operazioni che hanno creato quell’incredibile buco di 30 milioni di Yuan. Per Sonzogni la situazione diventa molto pesante e a breve pare difficile che possa rientrare in Italia.

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