“Bella Ciao” vietata al corteo di Romano di Lombardia: “Un maldestro tentativo di censura, segno di disconoscimento dei valori antifascisti”

“Vietare l’esecuzione da parte della banda di Bella Ciao, canto popolare simbolo universale di resistenza e libertà, con il pretesto di una imprecisata ‘sobrietà’, rappresenta un maldestro tentativo di censura da parte di chi non riconosce i valori antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica”, dichiara Gabriele Giudici, segretario provinciale del Partito Democratico di Bergamo.

La dichiarazione arriva in risposta alla decisione del presidente del Consiglio Comunale di Romano di Lombardia, Paolo Patelli (Lega), che ha vietato l’esecuzione del celebre brano durante il corteo previsto per il 25 aprile, giornata simbolo della Liberazione dal nazifascismo e ricorrenza fondativa della nostra Repubblica.

“È preoccupante – aggiunge Giudici – che in occasione del 25 Aprile, giornata che celebra la vittoria della democrazia sull’oscurantismo fascista, si cerchi di limitare una canzone simbolo popolare della memoria collettiva e del continuo impegno per la libertà e la giustizia. Condividiamo e rispettiamo profondamente il lutto nazionale per la scomparsa di Sua Santità, figura di riferimento per milioni di persone nel mondo e simbolo di pace e dialogo. Ma proprio nel solco di questi valori, riteniamo che il ricordo della Liberazione e i simboli della Resistenza non possano essere messi da parte o censurati. La memoria democratica è parte integrante della nostra identità civile, anche – e soprattutto – nei momenti di dolore collettivo.

A esprimere forte perplessità anche le consigliere comunali Ludovica Paloschi e Paola Suardi, che raccontano: “siamo state convocate, come capogruppo, d’urgenza dal Presidente del Consiglio Comunale e quanto ci ha comunicato ci ha lasciate perplesse. In quella riunione Patelli ci ha spiegato che, per ottemperare alle disposizioni prefettizie in riferimento al lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, la commemorazione del XXV Aprile sarebbe avvenuta senza l’intervento della banda lungo il percorso ma solo presso il monumento ai caduti. Questa variazione cancella anche l’esecuzione del canto “Bella Ciao” da parte degli alunni e delle alunne del plesso Stadio che da mesi si stanno preparando con i loro insegnanti.”

Proseguono: abbiamo condiviso, con gli altri consiglieri di minoranza, il testo della comunicazione prefettizia che recita che “in attuazione del lutto nazionale tutte le manifestazioni pubbliche si svolgeranno in modo sobrio e consono alla circostanza”. In merito non dice nient’altro!

Ci vuole un enorme sforzo di fantasia per pensare che l’adozione di questa raccomandazione si trasformi nell’indicazione al Corpo Civico musicale “G.B. Rubini” e ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze di non eseguire “Fischia il vento” o “Bella Ciao” e che queste esecuzioni, simbolo della Resistenza, non siano conformi a una manifestazione sobria e consona alla circostanza.

Le consigliere sottolineano inoltre che “in nessun altro Comune della zona, a prescindere dal colore politico dell’amministrazione, si è adottata una misura così estrema. Le celebrazioni si svolgeranno ovunque in modo sobrio, com’è naturale per la natura stessa della ricorrenza. Crediamo che questo goffo tentativo di ridurre al silenzio una manifestazione che, negli anni passati, ha rappresentato uno dei punti di riferimento della bergamasca, utilizzando in modo strumentale il lutto nazionale, non faccia bene proprio a nessuno; di sicuro, in primo luogo, al concetto di democrazia e di libertà che si festeggia il XXV Aprile che sembra rappresentare, evidentemente, un grosso motivo di “prurito ideologico” per i nostri amministratori”

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