“Avvieremo nei prossimi giorni una campagna di monitoraggio regionale, al fine di verificare i luoghi di stanziamento della fauna acquatica selvatica vettore della malattia. Avremo così una mappatura dei luoghi critici. Stanzieremo in assestamento di bilancio 1 milione di euro, che, in aggiunta ai contributi ministeriali, finanzierà un bando per sostenere il settore”. Lo fa sapere l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia, facendo il punto della situazione sul comparto avicolo.
NECESSARIA AZIONE CONDIVISA – “È allo studio con Veneto ed Emilia-Romagna un protocollo comune per la gestione dell’aviaria – spiega -. È necessaria una azione condivisa per gestire la crisi in maniera rapida, uniforme e omogenea”.
EPIDEMIA IMPORTANTE – Nel corso del 2017 e primi mesi del 2018 infatti il comparto avicolo lombardo è stato interessato da una importante epidemia di influenza aviaria ad alta patogenicità con ingenti ripercussioni sanitarie ed economiche. Tali focolai hanno interessato prevalentemente le zona ad alta densità zootecnica avicola, in particolare la provincia di Brescia, Cremona, Mantova e Bergamo.
PREDISPOSTI 41 DEPOPOLAMENTI PREVENTIVI DI AVIFAUNA SELVATICA – In totale si sono avuti 53 focolai che hanno coinvolto allevamenti di tacchini, di galline ovaiole e di polli Broiler. Le indagini epidemiologiche hanno individuato l’avifauna selvatica come probabile origine dell’infezione e alcuni contatti a rischio come causa della sua diffusione tra gli allevamenti. Al fine di evitare la probabile insorgenza di nuovi focolai sono stati disposti dalla Regione Lombardia, previo parere del Ministero della salute, 41 depopolamenti preventivi.
ABBATTIMENTI INDENNIZZATI DA REGIONE – “Complessivamente sono stati abbattuti poco più di 3 milioni di volatili – conclude l’assessore –. Tutti gli animali abbattuti e i prodotti distrutti, come uova e mangimi, sono stati indennizzati agli allevatori da Regione Lombardia entro 90 giorni, tempi previsti dalla norma, per un totale di circa 23 milioni e mezzo di euro. A tale cifra va aggiunta anche quella sostenuta dalle ATS per le operazioni di abbattimento e smaltimento delle carcasse e dei prodotti, che ammonta a circa 7 milioni e mezzo di euro”.