Attivata l’Unità di Continuità Assistenziale dell’ASST Papa Giovanni XXIII

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È operativa l’*Unità di Continuità Assistenziale (UCA) *della ASST Papa Giovanni XXIII,**un nuovo servizio pensato per *rafforzare la continuità delle cure* e *potenziare l’assistenza territoriale*, in particolare per i pazienti *con bisogni clinico-assistenziali complessi*. L’Unità di Continuità Assistenziale è una *équipe mobile, composta da personale medico e infermieristico*. Interviene direttamente sul territorio in modo *rapido, flessibile e integrato* per supportare la presa in carico domiciliare di pazienti in condizioni particolarmente delicate. L’équipe si avvale di *strumentazione diagnostica portatile *di primo livello, come ecografi ed elettrocardiografi, per effettuare accertamenti direttamente a domicilio. Questo permette di operare secondo la filosofia del “*”Point-of-Care”* (letteralmente “Punto di Cura”), che consiste nel portare la diagnostica direttamente dove si trova il paziente, accelerando così le cure. L’obiettivo è chiaro: supportare una diagnosi approfondita, definire la terapia migliore e individuare il percorso assistenziale più adatto. L’attivazione dell’Unità di Continuità Assistenziale (UCA) *non avviene su richiesta diretta del paziente* o dei suoi familiari. *La valutazione della necessità e la proposta di intervento sono prerogative dei professionisti sanitari* che hanno in cura il paziente, sia in ambito ospedaliero (personale di degenza o del Pronto Soccorso), sia sul territorio (Medici di Assistenza Primaria, Medici degli Ambulatori Territoriali, Infermieri di Famiglia e di Comunità). La richiesta viene inoltrata alla *Centrale Operativa Territoriale (COT)* di riferimento, la quale ne verifica l’appropriatezza e coordina l’invio dell’équipe UCA al domicilio del paziente. Il servizio UCA è pensato per i pazienti che hanno bisogni assistenziali complessi e per i quali è *difficile o impossibile raggiungere altri servizi sanitari*, ad esempio per problemi di mobilità. Pertanto è importante sottolineare che l’*UCA non è un servizio di emergenza*: non interviene in caso di situazioni acute, per i quali è sempre necessario rivolgersi al Pronto Soccorso o al 118. Allo stesso modo, non è rivolto a chi può accedere facilmente ai servizi ambulatoriali. Circostanze di intervento dell’Unità di Continuità Assistenziale sono ad esempio:
* *Pazienti dimessi dall’ospedale* ma che necessitano di un supporto specialistico aggiuntivo a termine, o di un controllo clinico-strumentale prima di essere pienamente inseriti nell’assistenza territoriale; * *Supporto all’Assistenza Domiciliare* *già in atto*, quando la situazione clinica di un paziente a casa si fa instabile o emergono nuove necessità diagnostiche e terapeutiche; * *In caso di focolai epidemici*, garantendo diagnosi rapide e cure adeguate direttamente al domicilio nel caso di pazienti in isolamento o con malattie infettive; * *Su richiesta del* *Medico di Assistenza Primaria o dell’Infermiere di Famiglia e Comunità*, ad esempio quando il paziente ha difficoltà a muoversi e necessita di un intervento rapido a causa di un quadro clinico acuto.
Il servizio è dedicato ai *cittadini di età superiore ai 16 anni domiciliati sul territorio di competenza *della ASST Papa Giovanni XXIII. Richiede la *presenza di un caregiver* di riferimento. Attualmente l’operatività è garantita *dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 17* esclusi i giorni festivi con una previsione di ampliamento degli orari e delle giornate nel prossimo periodo. L’Unità di Continuità Assistenziale opera in collaborazione con i Distretti e in *stretta sinergia* con gli altri servizi territoriali già attivi (quali ad esempio le *Cure Primarie*, il servizio di *Cure Domiciliari*, le *Unità di Cure Palliative Domiciliari* e gli *Infermieri di Famiglia e di Comunità*). /«L’attivazione dell’Unità di Continuità Assistenziale rappresenta un tassello fondamentale nella costruzione di un sistema realmente integrato tra ospedale e territorio – /ha dichiarato *Simonetta Cesa*, Direttore Sociosanitario della ASST Papa Giovanni XXIII /–. Attraverso un’équipe mobile in grado di intervenire tempestivamente al domicilio, l’UCA consente di offrire continuità di cura anche in situazioni complesse, garantendo un approccio personalizzato e appropriato, in stretta collaborazione con Medici di Medicina Generale, Infermieri di Famiglia e Comunità e tutti i servizi territoriali coinvolti. È un modello che valorizza il lavoro in rete e rafforza il legame tra professionisti e cittadini, con l’obiettivo di portare la cura dove serve, quando serve, mettendo davvero al centro la persona e i suoi bisogni nel contesto quotidiano di vita. Questo servizio rientra a pieno titolo nel Piano di sviluppo Territoriale risultato dal confronto costante con le comunità locali del territorio». /

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