Andrea Nobilini, ventenne bresciano studente di Medicina a Pisa, è morto investito da un treno nella mattinata di giovedì 21 novembre, mentre stava rientrando a casa a piedi dopo una festa. Stava ascoltando musica nelle cuffiette quando, attraversando i binari, non si è accorto dell’arrivo del treno che lo ha travolto, uccidendolo sul colpo.
Andrea era iscritto a Medicina a Pisa, dove aveva superato il test di ammissione e stava frequentando il secondo anno accademico. E’ stato colpito in pieno da un treno di passaggio, poco distante dal passaggio a livello di via Pagni, lungo i binari della linea Pisa-Lucca, tra la stazione di San Rossore e San Giuliano Terme. Il ragazzo sarebbe passato sotto la sbarra del passaggio a livello nonostante fosse abbassata e avrebbe attraversato i binari proprio mentre passava un treno, forse un convoglio merci proveniente da Maddaloni, in provincia di Caserta, e diretto a Porcari. La velocità del treno è tale che il macchinista non si accorge di nulla e continua la sua corsa. Il giovane viene notato dal conducente di un treno passeggeri alle nove e quaranta del mattino, sul ciglio dei binari. L’urto è stato talmente violento che il suo corpo viene ritrovato a 50 metri dal passaggio a livello, vestito di tutto punto, con giacca e cravatta. Il telefono resta invece intatto nel taschino interno. Sul posto sono intervenuti gli uomini della Polizia ferroviaria e della Squadra mobile, oltre a un’ambulanza della Misericordia e i tecnici della scientifica e delle Ferrovie. Nulla viene lasciato al caso: il treno merci che secondo le prime indagini avrebbe provocato la morte del ragazzo è stato bloccato a Porcari e analizzato, ma non sarebbero state trovate tracce dell’impatto. Gli inquirenti stanno analizzando anche la scatola nera del passaggio a livello per verificare la causa della tragedia. Diplomatosi al Copernico, Andrea Nobilini si era trasferito a Pisa da circa un anno. Prima viveva a Brescia con i genitori, la madre impegnata e il padre rappresentate di commercio in via Bramante a San Polo.