Un Veterinaio residente a Esine, ora 70enne ex-dirigente dell’Asl Valcamonica e un imprenditore di Costa Volpino, finiti nei guai lo scorso maggio, quando erano scattate le manette per turbativa d’asta e tentata estorsione, sono stati giudicati dal Tribunale di Brescia. Il 70enne di Esine ha patteggiato una pena due anni di reclusione.
Stando a quanto ricostruito di carabinieri di Breno, che hanno condotto le indagini, i due facevano in modo che gli immobili finiti all’asta, al termine delle procedure fallimentari, venissero aggiudicati senza eccessivi rialzi rispetto alla prezzo di partenza. Una volta individuata la persona interessata all’affare, chiedevano mazzette per evitare che il prezzo delle case lievitasse rispetto alla base d’asta e che altri pretendenti prendessero parte alla vendita. L’indagine era scattata proprio dalla denuncia presentata da un artigiano 55enne, ora indagato a piede libero, che nel 2008 si era aggiudicato l’asta relativa all’acquisto di un appartamento di Esine, per un valore di circa 50 mila Euro. L’uomo aveva racconto che, mentre stava effettuando un sopralluogo alla casa, era stato avvicinato dal Veterinario, ex dirigente dell’Asl, il quale aveva dato la sua disponibilità a fare da intermediario nell’operazione di acquisto, garantendo, dietro ricompensa economica, che il prezzo non sarebbe lievitato rispetto alla base d’asta e che non ci sarebbero stati altri concorrenti. Una volta siglato l’accordo, l’artigiano aveva sborsato 5 mila euro. Una somma non ritenuta sufficiente dal Veterinario, che avrebbe quindi minacciato l’uomo, chiedendo altri 12 mila euro. Ad incastrare l’ex dirigente sanitario sarebbero state le registrazioni dei file audio e delle conversazioni di Whatsapp avute con l’artigiano, che proverebbero la tentata estorsione. Restano indagati a piede libero, per concorso in turbativa d’asta, anche un ingegnere 41enne di Esine e due imprenditori di 52 e 42 anni residenti a Cividate Camuno e ad Esine.