Maltrattamenti in famiglia e lesioni personali: sono questi i reati contestati dalla Procura della Repubblica di Brescia a un 23enne che qualche giorno fa si era reso autore di una violenta lite con la mamma che, a seguito di una discussione per futili motivi, era stata picchiata e costretta a ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso dell’ospedale di Esine.
Quello accertato dai medici era stato solo l’ultimo di una serie di atti di violenza fisica che la donna avevo subito negli ultimi mesi.
L’accesso in ospedale è avvenuto dopo che i carabinieri erano intervenuti in casa per sedare la discussione: erano stati gli altri familiari conviventi a chiamare il 112. I militari hanno stabilito il contatto con la vittima la quale, stanca delle angherie del figlio, si è decisa a denunciare il ragazzo che, con il passare del tempo, stava diventando sempre più aggressivo e violento.
L’ultimo intervento dei militari ha consentito di ricostruire un quadro probatorio piuttosto chiaro e utile a definire le condotte maltrattanti che vedevano quale unico artefice il 23enne. L’Autorità Giudiziaria di Brescia ha emesso un’ ordinanza di custodia cautelare che nel pomeriggio dell’8 maggio è stata eseguita dai Carabinieri di Artogne. Per il figlio violento si sono aperte le porte del carcere di Canton Mombello.