Giovedì 5 gennaio il Prefetto di Brescia ha indetto una riunione con tutte le comunità montane del territorio per illustrare la legge 353 del 2000, nel pieno dell’emergenza incendi che stavano devastando la Valtrompia e la zona di Campolaro.
L’illustrazione di principi contenuti nella legge quadro in materia di incendi boschivi è stata quindi occasione per invitare quindi le comunità montane a farsi tramite sul territorio con i comuni interessati perché vengano applicate le regole precise previste dalla legge. In particolare, si tratta della norma che prevede due grandi vincoli che i comuni devono richiamare e far rispettare anche nelle procedure amministrative di propria competenza. La richiesta del Prefetto Valerio Valenti alle Comunità Montane è stata l’occasione per fare il bilancio degli incendi boschivi e nei pascoli d’alta quota che hanno caratterizzato il dicembre 2016 e l’inizio gennaio 2017, mesi ad altissimo rischio incendio per la prolungata siccità e per la presenza concomitante del forte vento in quota che ha favorito il propagarsi delle fiamme. Il fuoco ha divorato in questi ultimi anni poco meno di 800 ettari di bosco e prateria d’alta quota in Vallecamonica: i comuni colpiti dal fenomeno sono Piancamuno, Artogne, Gianico, Angolo, Cerveno, Malegno, Esine, Berzo Inferiore, Bienno, Breno, Niardo, Cedegolo, Saviore, Berzo Demo, Paisco Loveno, Malonno, Edolo, Corteno e Ponte di Legno. La Comunità Montana di Vallecamonica, tramite il servizio foreste e bonifica montana, sta informando i comuni sui loro doveri previsti dalla legge sugli incendi boschivi.