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Aperta la call di InnovaMusei per rilanciare le realtà museali

Dopo un anno di Covid, di mascherine e distanziamento sociale, coprifuoco e chiusure, sono molte le cose di cui si avverte la mancanza. Dalle pizzate in compagnia alle gite fuoriporta, dal cinema agli eventi in presenza. E poi mancano anche i musei, chiusi da tempo.

L’industria culturale e creativa italiana è un importante settore redditizio, oltre ad essere un motore di crescita non da poco per il Paese, sia dal punto di vista sociale che economico. Le conseguenze dovute alla chiusura prolungata, una misura contenitiva per far fronte all’emergenza sanitaria, sono state devastanti non solo per le istituzioni, ma anche per i professionisti che ruotano attorno al settore.

In questa struggle for life del sistema culturale, i musei hanno trovato nuovi modi e canali per offrire al pubblico i propri contenuti. Proprio nell’ottica di supportare e ripensare le realtà museali lombarde, Fondazione Cariplo, in collaborazione con Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore, ha dato il via a InnovaMusei. «Con questo progetto vogliamo contribuire alla sperimentazione di nuovi modelli di offerta e fruizione culturale che possano entrare in dialogo con le persone e rafforzare i legami di comunità, attraverso modalità contemporanee che guardino al futuro» ha affermato Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo.

«E’ un bando che punta molto sull’innovazione e vorrebbe spingere le nuove idee e gli strumenti multimediali verso i sistemi piuttosto rigidi delle realtà museali locali. Tuttavia, credo che la Valle Camonica prima di percorrere questa strada, debba riassestare il proprio sistema e riattivarlo dopo l’emergenza pandemica. La nostra realtà museale ha infatti ha dei problemi di governance e di organizzazione abbastanza seri, tra i quali il fatto che siano gestiti soprattutto da associazioni che si relazionano con le amministrazioni locali e con le singole comunità, senza un approccio più ampio e territoriale: per questo sono fragili, e faticano a rinnovarsi.» ha commentato Sergio Cotti Piccinelli, direttore del Distretto Culturale di Valle Camonica.

Una strada ancora lunga, tutta in salita.

Maria Ducoli

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