Un dialogo sena tempo fra organo e campanine, per viaggiare in una storia locale senza eguali. Domenica 2 dicembre alle 20.45 viene proposto a Gandino, nella chiesa di San Mauro in coincidenza con il Bicentenario di Fondazione del locale Istituto delle Suore Orsoline, il secondo appuntamento della rassegna “Echi d’Organo”. Il singolare abbinamento fra organo e campanine verrà proposto grazie alle note di don Ilario Tiraboschi ed alle esecuzioni con le antiche campanine degli allievi della Federazione Campanari Bergamaschi guidati dal presidente Luca Fiocchi. Per l’occasione verrà presentato il nuovo doppio Cd legato alla tradizione campanaria gandinese.
Si tratta di una nuova produzione discografica della Federazione Campanari Bergamaschi dedicata alla tradizione secolare del suono delle campane di Gandino. Il titolo d, “Antiche armonie di Gandino” allude al più ampio repertorio presente nel territorio orobico, che vanta duecento sonate per 5, 8, 9 e 10 campane. Un autentico patrimonio nel patrimonio che merita una visitazione attenta; una raccolta di musiche di grande valore artistico in due volumi, dove si presentano suoni di campane settecentesche della Basilica e delle chiese sussidiarie, registrazioni originali del maestro Lorenzo Anesa e interpretazioni delle scuole campanarie della Federazione Campanari Bergamaschi di brani della tradizione di Gandino, a lui dedicate in occasione della sua scomparsa, occorsa nel 2016.
Accanto alla figura di Lorenzo Anesa si ricorda e si dedica questo lavoro al campanaro Quirino Picinali detto Manòt, che fu tra i più grandi esponenti del patrimonio del suono d’allegrezza, ossia alla tastiera, di Gandino. Considerato come il grande innovatore della tradizione campanaria locale, Manòt è l’autore di molti brani ballabili che vennero introdotti nel repertorio gandinese nel corso del Novecento. “Antiche armonie di Gandino” vuol essere una raccolta attenta dei brani di maggior spicco della tradizione, sebbene un lavoro discografico difficilmente possa presentare in dettaglio una tradizione di suono nata a metà del 1700 e ancora oggi viva e pulsante. Alla produzione discografica hanno partecipato i giovani della Federazione Campanari Bergamaschi e il Gruppo Campanari Gandinesi, alternandosi nel suono a tastiera ed in quello a distesa, con importanti esempi di suono a scala e suono con campane d’allegrezza e campane a concerto. Una testimonianza che vuole essere omaggio a una fatica plurisecolare di tradizione e amore per Gandino che si presenta come uno degli esempi più luminosi di un suono tipicamente locale e sempre vivo.