Venerdì 29 aprile al Centro congressi Papa Giovanni XXIII di Bergamo si è tenuto il convegno «Anoressia: il peso della sofferenza. Moda, capriccio o follia?», organizzato dai periodici di informazione interValli e Montagne&Paesi, con il patrocinio di Casartigiani Lombardia, Comunità Montana Valle Brembana e Valle Imagna.
Diverse le autorità istituzionali e gli ospiti che hanno preso parte al convegno, portando il loro contributo. Tra questi l’On. Giovanni Sanga, parlamentare e moderatore della serata; il presidente Casartigiani Lombardia e organizzatore del seminario, Luca Tironi; il vicepresidente in Commissione Sanità della Regione Lombardia, Angelo Capelli; il presidente della Provincia di Bergamo, Matteo Rossi; il presidente della Comunità Montana Valle Brembana, Alberto Mazzoleni; la scrittrice Ursula Vaniglia Orelli, autrice del romanzo «Mela Amara».
Impegno delle istituzioni – A portare per primo il suo contributo dal palco del Centro Congressi di Bergamo è stato Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo, nel quale ha assicurato che «il lavoro e l’attenzione da parte di via Tasso non mancherà». «È una tematica assolutamente delicata – ha sottolineato il presidente Rossi-, e attorno al quale le istituzioni devono rendersi disponibili a contribuire stando nelle reti capaci di affrontare la questione».
Di «disturbi figli della modernità» ha parlato invece il vicepresidente in Commissione Sanità di Regione Lombardia Angelo Capelli. Poi il riferimento alla modifica del testo unico in materia sanitaria, che riguarda l’area di salute mentale e in discussione proprio nelle ultime settimane: «stiamo immaginando diverse unità d’offerta che su una serie di patologie e disagi possa lavorare in una logica sempre più integrata, non solo da un punto di vista sanitario ma capace di intrecciarsi e collaborare anche nei contesti di carattere sociale, senza sovrapporre i ruoli».
«La politica ha l’obbligo e il dovere di capire che qualcosa bisogna cambiare – ha aggiunto il consigliere regionale Mario Barboni-. Non si cambia tutto con gli impegni finanziari, con grandi parole, ma entrando nella collettività andando a stimolare le persone che lavorano dentro le comunità con i nostri giovani, gli adulti e le persone più prossime e vicine a situazioni di disagio». Infine, il prezioso contributo del presidente della Comunità Montana Valle Brembana, Alberto Mazzoleni, che ha portato all’attenzione del pubblico il punto di vista delle valli bergamasche.
La storia, il libro – A seguire c’è stata la presentazione del romanzo verità «Mela Amara», nel quale vengono toccati temi fondamentali della vita di Chiara (protagonista del libro) tra cui l’anoressia ma anche la famiglia, le amicizie, le vicende storiche dell’epoca in cui è ambientata la storia ed alcuni richiami internazionali del mondo della sanità, della cura e della psichiatria. E i riferimenti poetici: quello di Ungaretti (nell’inno alla morte), Poeta del dolore a cui si pone per antitesi quell’inno alla speranza emblema dell’opera stessa di Orelli.
Un opera, ha spiegato la scrittrice, incentrata totalmente (o quasi) su quella «grave psicopatologia del comportamento alimentare, l’anoressia, che non è dieta, non è peso, non è moda o capriccio, ma un cancro che colpisce dritto al cuore e uccide lentamente».
A chiudere la serata sono state le testimonianze, toccanti, degli «addetti ai lavori», tra cui la dott.ssa Anna Gagliardo, operatore socio sanitario del Comune di Jesolo, e la dott.ssa Rosa Gozio, medico psichiatra Cda della casa di cura di Palazzolo.