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Anche a Bergamo l’inchiesta NIDIL-CGIL sulle condizioni di lavoro nel food delivery

Quante consegne garantite al giorno, con quali compensi e secondo quale inquadramento contrattuale? E, ancora, come cambia l’algoritmo a seconda del ritmo tenuto? Sono alcuni dei quesiti su cui la CGIL ha avviato un sondaggio nazionale tra i rider impegnati quotidianamente nel servizio di food delivery.

L’inchiesta sulle loro condizioni di lavoro è arrivata anche a Bergamo, con i sindacalisti di NIDIL-CGIL provinciale che ieri, 24 settembre, sono stati impegnati per le strade del capoluogo per incontrare i lavoratori, invitati a rispondere alle domande di un questionario molto dettagliato (foto). Altre uscite di raccolta di informazioni si terranno nella prossime settimane.

“Da quanto tempo svolgi questo lavoro e per quante piattaforme? Con quale tipologia di rapporto? Per quanti giorni a settimana e per quante ore al giorno? E cosa accade se rifiuti una consegna?”: sono alcune delle trentotto domande in quattro lingue (italiano, inglese, francese e urdu) rivolte ai partecipanti all’indagine, insieme a quesiti sui tempi di attesa davanti ai singoli ristoranti, ma anche su distanze medie da percorrere e tragitti proposti dalle piattaforme (tangenziali, ZTL…).

“Questa indagine si propone di raccogliere informazioni sulle condizioni attuali in cui operano i rider, in un comparto soggetto a continui cambiamenti in base alle modifiche degli algoritmi che determinano, di fatto, l’organizzazione del lavoro” ha spiegato oggi Francesco Chiesa, segretario generale di NIDIL-CGIL di Bergamo. “Nonostante le numerose sentenze degli ultimi anni, la figura del fattorino di food delivery troppo spesso viene inquadrata dalle piattaforme come autonoma. I dati raccolti ci consentiranno di conoscere e monitorare la situazione lavorativa dei rider italiani, con l’obiettivo di contrattare e migliorare la loro condizione lavorativa, proseguendo la lotta per i diritti e le tutele.”

NIDIL-CGIL di Bergamo ha iniziato a occuparsi delle condizioni dei rider sin dal 2018, prima con la campagna ‘Deliver your rights’ svolta per le strade della città, poi con l’intervento, insieme ad alcuni lavoratori, in Consiglio Comunale a Bergamo per un confronto proprio sulle loro tutele. Fra il 2022 e il 2023 si era svolta, poi, la campagna regionale “Rider in sicurezza”, promossa dalla CGIL con NIDIL-CGIL, FILT-CGIL, FILCAMS-CGIL, ma anche con Udu, l’Unione degli Universitari e Federconsumatori. Era simbolicamente cominciata nel giorno dello sciopero proclamato a Firenze in protesta contro la morte di Sebastian Galassi, lo studente-rider di 26 anni che ha perduto la vita durante una consegna.

Qui il modulo online dell’indagine: https://it.surveymonkey.com/r/RIDERSFOODDELIVERY?lang=it

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