Questo lunedì 20 marzo il pm Katy Bresanelli, titolare dell’inchiesta sul crollo della croce del papa a Cevo avvenuto il 24 aprile 2014, quando morì Marco Gusmini, 21enne di Lovere, ha consegnato al tribunale di Brescia le risultanze del supplemento di indagini richieste il 16 settembre scorso dal Giudice Alessandra Sabatucci.
Indagini che dovevano appurare la posizione di 5 membri dell’Associazione Croce del papa, le cui posizioni erano stato archiviate dal pm Bressanelli, mentre nel frattempo procedeva il filone principale dell’indagine con il rinvio a giudizio di altre 5 persone: il sindaco di Cevo che ha patteggiato la pena nel processo celebrato davanti al giudice Carlo Bianchetti lo scorso 9 febbraio, l’ex-sindaco Mauro Bazzana che è stato assolto con formula piena, il tecnico comunale Ivan Scolari, condannato ad un anno nel processo con il rito abbreviato, rinvio a giudizio per Marco Maffessoli, presidente dell’Associazione croce del papa e Renato Zanoni, direttore dei lavori. La famiglia di Marco Gusmini a fine 2015 aveva ricorso contro la decisione del pm Bressanelli di archiviare le posizioni di Don Ivo Panteghini, don Filippo Stefani, parroco di Cevo, don Santo Chiapparini, al tempo Vicario zonale, Elsa Belotti e Lino Balotti, membri dell’Associazione Croce del papa. Nell’udienza riguardante questa specifica opposizione, il giudice Alessandra Sabatucci aveva chiesto al pm Katy Bressanelli, un supplemento di indagini sui 5 membri a suo tempo usciti dall’inchiesta. Questo lunedì 20 marzo il pm Bressanelli ha depositato in tribunale il fascicolo relativo agli accertamenti effettuati, da cui emerge una ipotesi di reato articolata. I cinque sono accusati di non aver adempiuto agli obblighi di manutenzione previsti dal manuale d’uso del manufatto ligneo e, comunque di non aver rispettato le cautele manutentive consigliate dall’ordinaria diligenza, prudenza e perizia, in particolare non provvedendo alla verifica dello stato del legno e alla conseguente catramatura periodica. Ora i 5 indagati potranno prendere visione della documentazione che li riguarda: hanno 20 giorni di tempo dalla notifica ufficiale per presentare eventuali controdeduzioni, produrre memorie e chiedere di essere interrogati o di rilasciare dichiarazioni spontanee. Quindi un nuovo giudice nominato dal tribunale deciderà se archiviare o procedere con precisi capi d’imputazione verso questi ultimi 5 indagati.