Nelle scorse settimane, presso l’Ospedale di Treviglio – Caravaggio, è stato effettuato un prelievo multitessuto che ha consentito l’espianto di cute, cornee, segmenti vascolari e valvolari del cuore e tessuto osseo.
Un intervento complesso e delicato, reso possibile grazie a un eccezionale lavoro di squadra e a una risposta rapida ed efficiente tra la manifestazione di volontà della famiglia e l’attivazione delle procedure cliniche necessarie.
“Pur nella grande sofferenza di un evento così traumatico – spiega la dott.ssa Marta Negri, anestesista e medico coordinatore del COP (Centro di Coordinamento Procurement aziendale) – la famiglia ha trovato la forza di onorare la volontà della loro congiunta, che desiderava donare gli organi. Un gesto di amore e altruismo che dona speranza a chi lotta per tornare a vivere. La donazione è un atto che salva vite e restituisce dignità, e per questo è fondamentale esprimere in vita la propria volontà».
L’attivazione del prelievo ha segnato la ripartenza dell’attività multitessuto presso l’ASST Bergamo Ovest, dopo alcuni anni di pausa.
«Siamo orgogliosi di questo risultato – afferma il dott. Giovanni Palazzo, Direttore Generale dell’ASST Bergamo Ovest – e grati ai nostri professionisti e alla generosità della famiglia coinvolta. Stiamo investendo molto nella formazione interna e nella sensibilizzazione esterna per costruire una cultura del dono. Il nostro obiettivo è non perdere nessuna opportunità di trasformare il dolore in speranza».
Un risultato possibile grazie anche a un importante lavoro organizzativo e multidisciplinare, come sottolinea il Direttore Sanitario, dott. Antonio Manfredi: «In questi mesi abbiamo concentrato gli sforzi nel formare i nostri operatori, semplificare le procedure, creare protocolli condivisi tra i diversi reparti e garantire un supporto umano alle famiglie. Il mio ringraziamento va a tutti: i professionisti del COP, il personale dei reparti, della Rianimazione, del Blocco Operatorio. Ognuno ha dato un contributo fondamentale. Ma il pensiero più sentito va alla famiglia donatrice: il loro gesto è un esempio di straordinaria umanità».
L’intervento ha consentito il prelievo di:
· Cute, destinata alla ricostruzione nei pazienti grandi ustionati;
· Cornee, che restituiranno la vista a due persone;
· Segmenti vascolari e valvolari cardiaci, per interventi su pazienti con gravi patologie;
· Ossa, che grazie alla Banca dell’Osso, contribuiranno a restituire la mobilità a chi l’ha persa per gravi traumi.
Il Centro di Coordinamento Procurement proseguirà, nei prossimi mesi, con attività di informazione e sensibilizzazione sul territorio in collaborazione con le sezioni locali dell’AIDO, con l’obiettivo di promuovere sempre di più la cultura del dono.
Oggi è possibile esprimere la propria volontà alla donazione anche dal cellulare, scaricando l’App ufficiale AIDO.
Un gesto di amore, un atto di vita. La donazione è il più grande messaggio di speranza.
Didascalia (da sinistra a destra): Giovanna Zuccotti, Antonio Manfredi, Marta Francesca Negri, Giulia Serafini, Alice Carminati e Ornella Zucchelli
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