Si occupano di un servizio pubblico fondamentale, la gestione dell’edilizia residenziale e del patrimonio immobiliare pubblici, insieme ai servizi abitativi a tutela dei cittadini più fragili: per il centinaio di dipendenti delle Aler di Bergamo, Lecco e Sondrio, riunite in un’unica direzione, come per i lavoratori di tutte le agenzie per l’edilizia residenziale pubblica del Paese, è arrivato il momento dello sciopero.
La mobilitazione è in programma per martedì 20 febbraio, dopo oltre un anno di infruttuosa trattativa per il rinnovo del contratto nazionale Federcasa. L’avvio del confronto per il rinnovo risale al dicembre del 2022. Visto lo stallo, il 27 ottobre 2023 era stato aperto uno stato di agitazione con un ciclo straordinario di assemblee. Le ulteriori chiusure della controparte negli ultimi incontri hanno portato alla decisione di scioperare.
Da Bergamo, dove per Aler lavorano circa 60 persone, e dalle altre province, martedì si muoveranno diverse delegazioni per partecipare al presidio di Milano organizzato davanti alla Prefettura in Largo 11 Settembre (angolo via Vivaio, dalle ore 10 alle 12). Al Prefetto è già stata inoltrata una richiesta di incontro.
“Lo ripetiamo, è necessario cambiare paradigma e cominciare a considerare le lavoratrici e i lavoratori di Aler un valore e non un costo, visto che garantiscono un servizio pubblico fondamentale”, ha dichiarato oggi Laura Vecchi, sindacalista della FP-CGIL di Bergamo. “Nella trattativa abbiamo assistito in questi mesi a una proposta di rinnovo contrattuale irricevibile. La nostra richiesta iniziale era quella di un incremento dello stipendio base di almeno il 13%, quando all’avvio della trattativa Federcasa aveva proposto un aumento del 2,5%, al di sotto dei livelli dell’inflazione. Ora, dopo più di un anno di confronto, la controparte mette sul piatto del rinnovo un incremento massimo del 6%. Ecco perché siamo arrivati allo sciopero”.
“Tra le rivendicazioni sindacali avanzate ci sono anche il riconoscimento degli arretrati contrattuali per gli anni 2022 e 2023, una progressione di livello nel corso della carriera, ma anche adeguamenti economici ‘orizzontali’ cioè entro una stessa categoria” prosegue Vecchi. “Servono anche un incremento del personale a fronte di carenze di organico ormai croniche e un cambio di rotta nelle modalità di assunzione che negli ultimi anni prevedono inquadramenti in livelli inferiori rispetto alla mansione poi richiesta al lavoratore neoassunto”.
FP-CGIL, CISL-FP e UIL-FPL hanno incontrato lunedì scorso, 12 febbraio, l’assessore regionale per la Casa e l’Housing sociale, Paolo Franco, alla luce del fatto che Regione Lombardia nomina i presidenti Aler, oltre a indirizzarne le politiche occupazionali e a pagare la manutenzione degli immobili. L’assessore si è impegnato a riconvocare le organizzazioni sindacali a breve, dopo aver interloquito con i presidenti delle diverse Aler e con la Conferenza-Stato Regioni per fare il punto sulle richieste.