Al via l’International School: UniBg e Heritage International Institute insieme per promuovere il patrimonio culturale orobico

È stato firmato oggi, lunedì 25 novembre, presso la Sala Castoldi nella cornice del prestigioso Complesso di Sant’Agostino, il protocollo di intesa tra Università degli studi di Bergamo e Heritage International Institute: un accordo importante non solo per l’Università, ma per tutte le istituzioni del sistema territoriale bergamasco, volto a promuovere in tutto il mondo il patrimonio culturale materiale e immateriale orobico.

Presenti alla cerimonia di firma dell’accordo e apertura dell’International School dal titolo “Heritage Tourism for All. Tangible and Intangible Heritage Accessibility and Responsible and Inclusive Tourism”, insieme al Rettore Sergio Cavalieri, Sergio Iovino, CEO dello Heritage International Institute e Direttore artistico del Museo virtuale sul patrimonio culturale, la Sindaca del Comune di Bergamo Elena Carnevali, il Presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi e l’Assessore al Turismo, Marketing territoriale e moda di Regione Lombardia Barbara Mazzali.

L’International School “Heritage Tourism for All”, erogata dall’Università degli studi di Bergamo in collaborazione con l’Heritage International Institute, si tiene a Bergamo tra le sedi dell’Università, il sito Unesco di Bergamo, la valle e il complesso di Astino e prevede delle visite nel territorio fino a giungere a Crespi d’Adda. L’iniziativa proseguirà online fino al 20 dicembre 2024, con l’obiettivo di sensibilizzare e formare studenti e professionisti sull’importanza dell’accessibilità al patrimonio culturale, sia materiale che immateriale, favorendo lo sviluppo di un turismo responsabile e inclusivo.

L’obiettivo principale dell’International School è infatti quello di formare una nuova generazione di esperti che sappiano rendere il patrimonio culturale accessibile e fruibile per tutti, sviluppando un turismo pienamente responsabile e inclusivo. Attraverso un programma interdisciplinare, la Scuola prevede di insegnare non solo le competenze tecniche per superare barriere fisiche e immateriali, ma anche di diffondere una mentalità orientata al valore imprescindibile dell’accessibilità.

L’approccio transdisciplinare rappresenta infatti una risposta alle complesse sfide della conservazione e dell’accessibilità del patrimonio culturale. La natura stessa del patrimonio richiede competenze diversificate per essere gestita in modo efficace. Coinvolgendo esperti in diverse discipline – dall’architettura al digitale, dal diritto allo studio dei territori, all’analisi del turismo – il programma prepara i partecipanti ad affrontare i problemi da molteplici prospettive. Questo approccio non si limita alle conoscenze teoriche, ma sviluppa competenze pratiche e strategiche, per esempio elaborando delle proposte progettuali all’interno delle attività di project work declinate su esempi specifici di patrimonio culturale del territorio bergamasco, come la Valle di Astino.

“Questa International School rappresenta un passo fondamentale verso la costruzione di una nuova cultura del turismo, che non sia solo responsabile, ma soprattutto inclusiva e orientata al futuro – spiega Flaminia Nicora, Prorettrice con delega all’Internazionalizzazione dell’Università degli studi di Bergamo -. L’Università di Bergamo è fortemente impegnata a promuovere un approccio critico e consapevole all’accessibilità del patrimonio, che tenga conto delle sfide sociali, economiche e culturali che affrontiamo oggi.”

Sergio Iovino, CEO dello Heritage International Institute, dichiara “Il nostro Istituto si è rivolto all’Università degli studi di Bergamo, al fine di affinare la collaborazione in particolare sui temi che legano lo heritage al turismo. L’Università ha risposto con entusiasmo ed è stato approvato un protocollo di intesa per promuovere la cultura dell’attenzione al patrimonio culturale materiale e immateriale, formando professionisti che sappiano valorizzarlo e renderlo accessibile. Ci aspettiamo che questa sinergia favorisca lo sviluppo di progetti concreti, come per esempio un progetto pilota sulla Valle d’Astino che ha ottenuto dal Consiglio d’Europa il Premio Paesaggio d’Europa 2021 – Landscape Award of the Council of Europe, per lo splendido ambito ambientale e monumentale incastonato nel cuore della città di Bergamo. Ciò consentirà di amplificare l’impatto della Scuola a livello internazionale, con pratiche e risultati replicabili in altri contesti.”

“Siamo entusiasti di poter riunire studenti e professionisti per affrontare insieme queste tematiche cruciali – conclude Federica Burini, Professore di Geografia presso il Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture straniere dell’Università degli studi di Bergamo –. Il confronto internazionale e la multidisciplinarietà saranno elementi chiave per costruire una visione comune del futuro del patrimonio e del turismo, all’insegna della responsabilità e dell’accessibilità per tutti.”

Condividi:

Ultimi Articoli

LIVIGNO: IL 2024 IN NUMERI

Livigno celebra un 2024 ricco di successi, confermandosi una meta alpina d’eccellenza per lo sport, la gastronomia, gli eventi (con 25 eventi di portata internazionale