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Più risorse agli Ospedali, in corsia anche gli specializzandi al terzo anno, possibilità per i medici di rimanere al lavoro fino ai 70 anni. Sono i principali punti del Patto della Salute 2019-2021 tra Governo e Regioni.

I Patto prevede un aumento di risorse alla sanità: 2 miliardi dal prossimo anno, 3,5 per il 2021, a cui si aggiunge quanto previsto dal Bilancio; dopo i 4 miliardi per il 2019, incremento di 2 miliardi per gli investimenti per l’edilizia sanitaria e di 1,5 miliardi per l’ammodernamento tecnologico. Nel patto è prevista una maggiore flessibilità del tetto di spesa del personale dal 5% al 10%, valutando la possibilità di un ulteriore innalzamento al 15%, e quella del tetto relativo agli acquisti di prestazioni dai privati accreditati. Nell’accordo due misure richieste dalle Regioni e legate al personale: l’impiego specializzandi già dal terzo anno nelle strutture sanitarie e la possibilità su base volontaria per i medici di rimanere in attività anche oltre i 40 anni di servizio e fino a 70 anni d’età. Il nuovo Patto contiene elementi importanti per far fronte all’emergenza legata allo svuotamento dei reparti degli ospedali con l’arruolamento di nuovi medici, infermieri e operatori, la riduzione dei tempi di attesa, il miglioramento dei carichi di lavoro. La possibilità di fornire una crescente autonomia agli specializzandi, dovrebbe garantire ai giovani medici, già laureati, l’opportunità di esercitare la professione e svolgere mansioni molto utili. In Lombardia è stato avviato l’impiego degli specializzandi del quarto e quinto anno, coinvolgendo circa 2.000 camici bianchi. È infine prevista la revisione, entro i prossimi 180 giorni, dei meccanismi relativi ai piani di rientro e ai commissariamenti.