Air Space di Manuel Bonfanti entra nella collezione permanente della Provincia di Bergamo

L’artista Manuel Bonfanti dona “Air Space”, tela di 3 metri per 2 realizzata con tecnica mista nel 2019, alla Provincia di Bergamo, nello Spazio Viterbi, l’area espositiva frutto di un accurato recupero del sottotetto del Palazzo di Via Tasso intitolato allo scienziato di origine bergamasche Andrea Viterbi, “padre” della telefonia cellulare. La donazione, con consegna al presidente della Provincia di Bergamo Pasquale Gandolfi e al vicepresidente Matteo Macoli, avviene in occasione della chiusura della mostra “10+ Modern Art”, allestita nello Spazio Viterbi fino a domani, 30 gennaio. La collettiva, a cura di Sergio Radici e Anny Lazzari, espone le opere di 10 artisti bergamaschi e 10 artisti veneziani nell’ottica di un gemellaggio tra le due terre (la mostra si trasferirà infatti dal 3 al 16 febbraio a Venezia, nella chiesa di San Leonardo). Esposti dipinti e sculture di: Maurizio Azzolini, Sergio Battarola, Cesare Benaglia, Giovanna Bolognini, Manuel Bonfanti, Raffaele Bovo, Giuseppe Coppola, Giancarlo Defendi, Giulia Enzo, Tiziano Finazzi, Barbara Furlan, Claudio Granaroli, Daniela Lazzari, Margherita Leoni, Ugo Riva, Katia Scotti, Arturo Siebessi, Silvia Stocchetto, Alessandro Verdi e Sergio Vozza.

L’opera

È l’ultima grande tela (cm.300×200) realizzata con tecnica mista dall’artista Manuel Bonfanti nel 2019, che chiude una ricerca espressiva e una serie di opere dal titolo “Air Space”, frutto di sette anni di indagine su Arie dal misticismo spaziale, già presentate con le personali del 2016 nella sede di Banca Mediolanum a Bergamo, nel 2017 al museo Diocesano Bernareggi di Bergamo e nel 2020 nella Galleria Palmieri a Busto Arsizio e presenti in modo permanente nella quadreria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (The Tube One).
La ricerca espressiva indaga l’invisibile presente nell’ aria, spazi in cui l‘immaginazione può tornare al fruitore, dalla visione alla musicalità tutta. L’arte è uno spazio d’aria in cui inserire istantanee di vita, frammenti e percezioni del momento, tra spazio interiore e ambiente. I colori, spesso slavati, sembrano dissolversi nell’aria, come nanoparticelle, in un fluttuare mistico, tra allontanamenti e avvicinamenti, addi e ritorni, in un moto perpetuo dell’anima, in un flusso di ricordi.
Alla serie “Air Space” segue “Light in space”, un vero e proprio cambio di passo nella ricerca espressiva. Una ricaduta a terra da uno spazio astratto tra pensiero e forma, in cerca della luce. Light in Space prende vita nel 2020,nell’anno dello scoppio della pandemia che vede Bergamo epicentro dei contagi Covid. In questo periodo si percepisce la tensione nel contrasto in bianco e nero, tra pennellate grevi e quasi violente e impalpabili tocchi e sfioramenti. La luce crea atmosfere, il gesto espressivo prende vita, inseguendo la luce e imprimendo la materia. Fino al nuovo approdo concettuale di In The Middle of Now- Where, in cui tempo e spazio sono sospesi in un blu profondo, oceanico e fluttuante, nella gigantesca tela di venti metri quadri esposta a Venezia all’European Cultural Centre in concomitanza con la Biennale d’Arte Contemporanea.

L’artista

Nato a Bergamo nel 1974, Manuel Bonfanti è noto per il suo stile inconfondibile, che unisce dimensioni visibili e invisibili in composizioni che esplorano lo spazio, la luce e la spiritualità. Le sue opere, spesso di grandi dimensioni, evocano la serenità delle atmosfere zen, in un dialogo continuo tra astrazione e animismo. Manuel Bonfanti ha già esposto in prestigiose istituzioni culturali, tra cui il Centro Culturale Nazionale di Kazan, nell’ambito dell’Anno dell’Amicizia tra Italia e Federazione Russa, e l’Istituto Italiano di Cultura a Praga. Fino al 31 gennaio 2025 è in corso la sua mostra personale – patrocinata dall’ambasciata italiana a Praga- “In the Middle of Now-Where” a THE DESIGN, galleria, negozio e caffè nel cuore della capitale boema, punto di riferimento per la promozione dell’arte contemporanea ceca. La personale tesse un legame ideale- a partire dal titolo- con la mostra che si è chiusa a fine novembre 2024 a Venezia all’European Cultural Centre, con l’esposizione dell’enorme tela “In The middle of Now-Where”, in concomitanza con la Biennale d’arte contemporanea , nell’ambito della collettiva “Personal Structures– Beyond Boundaries”.

Condividi:

Ultimi Articoli