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Nuovo sciopero negli aeroporti italiani per i lavoratori del comparto dell’handling, cioè gli addetti all’assistenza a terra impegnati nel carico e scarico dei bagagli, nel check-in dei passeggeri e nel servizio agli aeromobili.

L’astensione dal lavoro, la seconda nel giro di poche settimane, è stata proclamata per domani 15 luglio, per otto ore, dalle 10.00 alle 18.00. La protesta è organizzata contro il mancato rinnovo del Contratto nazionale del Trasporto Aereo, sezione Assohandlers, scaduto a dicembre del 2016 e, per la parte economica, nel giugno del 2017.
Una prima mobilitazione nazionale era stata spostata al 4 giugno, dopo che quella prevista per il 19 maggio era stata sospesa e riprogrammata a seguito dell’alluvione in Emilia Romagna.

Nell’incontro di venerdì 7 luglio tra le delegazioni di FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTrasporti, UGL TA e la controparte Assohandlers non si è trovato alcun accordo. Un nuovo confronto è già programmato per il 21 luglio.

“In questi ultimi mesi, Assohandlers ha continuato a ribadire di voler arrivare a un rinnovo contrattuale ‘congruo’ per garantire la sostenibilità economica delle proprie aziende associate, ma ha avanzato richieste irricevibili come la riduzione della fascia oraria notturna, la mancata retribuzione della malattia dopo il terzo evento nell’arco dell’anno e ulteriori flessibilità rispetto a quelle già previste” ha spiegato Marco Sala della FILT-CGIL di Bergamo.

Nello scalo di Orio al Serio i lavoratori del comparto sono circa 500 alle dipendenze di tre società, BGY International Services (BIS), Airport Global Service Spa (AGS) e FC Handling. Per domani è previsto un presidio a partire dalle ore 10.00 e fino a mezzogiorno.

“Le difficoltà del comparto dell’handling sono diffuse e ormai di vecchia data, anche per gli effetti del processo di liberalizzazione degli ultimi anni” torna a spiegare Sala. “Su richiesta delle ultime normative che regolano il comparto, infatti, negli aeroporti è ormai obbligatorio che operi una molteplicità di società di handling, non più un solo soggetto. A Bergamo, vista l’ampia presenza di compagnie aeree low cost, assistiamo a una rincorsa al ribasso. Così le aziende di handling che non riescono più a fare margini perché strozzate dal ‘mercato’ finiscono per comprimere salari e diritti dei lavoratori, pur in uno scalo che negli ultimi anni è cresciuto in maniera esponenziale. Il mancato rinnovo del Contratto nazionale complica ulteriormente questa già delicata situazione”.