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A processo per falso e frode nell’accoglienza profughi

Il 15 novembre è stata fissata la data dell’udienza per un 47enne di Montichiari, accusato di aver lucrato sulla accoglienza di diverse decine di profughi: l’uomo, nel giugno 2017, era finito ai domiciliari, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso ideologico.

Secondo gli inquirenti il 47enne avrebbe ottenuto poco meno di un milione di euro per dare accoglienza ad un centinaio di stranieri richiedenti asilo senza fornire il servizio previsto dall’appalto e in particolare avrebbe mentito sulla presenza di uno psicologo nelle sue strutture; sulla frequentazione dei corsi di alfabetizzazione e di formazione professionale degli ospiti. Avrebbe dichiarato il falso anche per la idoneità degli alloggi e delle strutture di accoglienza inserite nell’accordo di convenzione con la Prefettura di Brescia. Secondo le accuse gli ospiti venivano lasciati in uno stato di generale abbandono, a causa della completa mancanza di attività durante la giornata e non veniva garantito loro il servizio di pulizia e lavanderia, di consegna della ricarica telefonica né si effettuava l’appello previsto. Di fatto, secondo il GUP di Brescia, gli ospiti si trovavano in condizione di autogestione e dunque l’intera attività di accoglienza era svolta al solo scopo di ricavare il massimo profitto senza alcuna prestazione prevista dal contratto di affidamento del servizio. A dicembre 2017 il Tribunale del Riesame aveva revocato i domiciliari e al 47enne è stato vietato di svolgere l’attività di accoglienza dei richiedenti asilo.

 

 

 

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