Solo l’autopsia darà le risposte definitive, ma la triste storia sembra già scritta: non ci sarebbero dubbi sul fatto che il corpo ritrovato la scorsa domenica sulle sponde del torrente che porta alla centrale idroelettrica di Temù sia quello di Laura Ziliani, l’ex agente di polizia locale di 55 anni di cui si erano perse le tracce l’8 maggio scorso.
Non si esclude che la salma possa essere stata sepolta e poi sia tornata alla luce dopo giorni di maltempo, a seguito dell’esondazione del corso d’acqua. Agghiaccianti i particolari emersi: il corpo sarebbe stato trovato senza vestiti e con la testa rasata; circostanze potrebbero far pensare anche a un tentativo di depistaggio.
La zona dove è stato trovato il corpo era già stata setacciata, così come il resto del territorio. Proprio per questo particolare, si sta valutando concretamente la possibilità che fosse sepolta. I dubbi sono molteplici, ma le prime risposte arriveranno a breve: prima con l’esame del Dna, poi con l’esame autoptico.
Le ricerche della donna erano iniziate nel giorno della sua scomparsa e avevano portato, il 23 maggio, al ritrovamento di una delle sue scarpe vicino al fiume. Due delle tre figlie (e il fidanzato della figlia maggiore) sono indagate per omicidio volontario e occultamento di cadavere. A far scattare l’iscrizione nel registro degli indagati sarebbero state alcune incongruenze del loro racconto.