A Brescia lo spettacolo “Percorsi di legalità, in scena con la Polizia di Stato”

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Si è aperta a Brescia la terza tappa dello spettacolo itinerante “Percorsi di legalità, in scena con la Polizia di Stato”.

Oltre 500 studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado hanno riempito il Teatro Sociale, trasformandolo in un palcoscenico di emozioni, riflessioni e impegno civile.

La mattinata è iniziata con un omaggio video a Papa Francesco, preludio simbolico a un evento che ha fatto della memoria, della sensibilità sociale e dell’arte i suoi fili conduttori.

Subito dopo, il giovane Lorenzo ha dato voce al “Sognatore” con un monologo capace di aprire uno squarcio poetico tra gli spettatori adolescenti, avvicinandoli al cuore tematico della mattinata.

Non un semplice convegno, ma un viaggio teatrale attraverso i grandi temi della contemporaneità: dal contrasto alla violenza di genere alla sicurezza stradale e ferroviaria, dalla cybersicurezza al bullismo, fino al rispetto delle diversità e al valore formativo dello sport. Sei tappe, sei città, un’unica narrazione: quella della legalità come scelta di vita, raccontata attraverso il linguaggio universale dell’arte.

L’iniziativa, promossa dall’Ufficio comunicazione istituzionale della Polizia di Stato in collaborazione con le specialità della Stradale, Ferroviaria, Postale, i Gruppi sportivi Fiamme oro e l’Oscad, ha saputo mescolare testimonianza e spettacolo, rigore istituzionale e linguaggio scenico, offrendo ai ragazzi un’esperienza formativa e coinvolgente.

I contributi delle Forze di polizia, resi dinamici da video, quiz interattivi e dialoghi diretti, hanno acceso l’attenzione degli studenti sui pericoli della rete e sulla necessità di comportamenti consapevoli, parlando la lingua delle nuove generazioni.

Ma il cuore dell’evento è stato lo scambio artistico tra istituzioni e giovani. Sul palco, infatti, sono stati gli stessi studenti ad alzare il sipario su coreografie e performance ispirate ai progetti teatrali Coltiv@rete e Ordin@mente, sviluppati negli anni dalla questura di Brescia.

Con la voce di Serena e Martina, le note di Tommaso al pianoforte, e i movimenti coreografici di Gioia, Michela, Andreisa, Aurora e Alessia, si è dato corpo e voce al disagio giovanile, affrontato senza retorica, ma con la forza del teatro.

A completare lo spettacolo, la proiezione del video “L’inutile”, realizzato dagli studenti dell’Istituto comprensivo Valtenesi: una riflessione su ciò che spesso si trascura, ma che ha un valore profondo quando visto con occhi nuovi.

Un evento, questo, in cui l’educazione civica è salita sul palco, e la legalità ha parlato attraverso l’arte.

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