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La nuova associazione di cultura giapponese, si presenta alla città: tra origami, cerimonia del tè, kimono e la straordinaria mostra fotografica di tamayo horiuchi. e per dare il benvenuto a kokoro, i commercianti del centro parlano giapponese. 

Dal Giappone a Bergamo, sulle ali dell’arte, il passo è breve. Da sabato 1 a sabato 15 ottobre, il nuovissimo polo creativo della vivace via Torquato Tasso di Bergamo, 255 Raw Gallery, con il patrocinio del Comune di Bergamo, del Consolato Generale del Giappone a Milano e della Fondazione Italia Giappone di Roma, ospita un ricco calendario di eventi dedicati alla presentazione di Kokoro, neo-costituita associazione per la diffusione della cultura giapponese che, tra le tante città coinvolte (Lecco, Pavia Crema e Cremona) ha scelto Bergamo per promuovere attività formative, ricreative e turistiche ispirate al lontano Oriente.

Punto di partenza la 255 Raw Gallery, la Galleria digitale inaugurata recentemente a Palazzo Zanchi, distintasi nel panorama culturale della città per aver già ospitato contaminazioni eclettiche e stimolanti – da Patrick Corrado a Ri Lumen, la rivisitazione digitale delle opere di Baschenis, con cena a lume di candela – e che ora riscopre (e fa riscoprire) tutto il fascino del Paese del Sol Levante, in occasione anche dei 150 anni di amicizia fra Italia e Giappone. Un’energia che ha contaminato anche molti commercianti del centro città che, per dare il benvenuto a Kokoro, hanno deciso di rinominarsi in giapponese dando il via a iniziative di ispirazione nipponica.

Per due settimane, dall’ 1 al 15 ottobre, la Galleria ospita gli scatti fotografici di Tamayo Horiuchi, artista giapponese, che parlano attraverso le immagini, ricreando un linguaggio silenzioso eppure chiarissimo, tra pieni e vuoti, solitudini e pienezze, passato e futuro. Lei, nata a Kumamoto, Giappone, nel 1971, dopo aver conseguito il diploma in musica presso l’Università di Yokohama, si è trasferita a Parigi dove ha frequentato l’Ecole Normale de Musique de Paris e il Corso Superiore di Lingua francese presso l’Università “La Sorbonne”, mentre impartiva lezioni di pianoforte.

Durante questo soggiorno a Parigi, durato sei anni, ha iniziato a dedicarsi con interesse crescente alla fotografia intraprendendo un cammino che l’ha portata a girare l’Europa con la macchina fotografica, sviluppando una propria visione fondata sulla contaminazione dei linguaggi. Nel 2001 una sua foto è stata selezionata al Concorso Internazionale di fotografia di Kobe, Giappone, indetto dall’International Photographers Association e nello stesso anno si è trasferita in Italia, a Portogruaro, Venezia, per poi trasferirsi a Bergamo, dove oggi risiede.

Ha partecipato con successo a vari concorsi internazionali di fotografia e continua a sviluppare l’attività espositiva partecipando ad eventi e mostre sia in Italia che in Giappone. A Bergamo esporrà il progetto :「古今東西」– Kokontōzai – Un luogo tra passato e presente. Le foto presenti in mostra sono state stampate in Giappone su carta giapponese di altissima qualità.

Nelle stanze che ospitano la mostra fotografica, è allestito un karesansui, il tradizionale giardino secco zen, in cui gli elementi fondamentali quali acqua, vegetazione e montagne, sono rappresentati in maniera simbolica da pietre e ghiaia. Il progetto del karesansui è dell’architetto Flavio Camerata, mentre la realizzazione è del dott. Giovanni Veronesi e dei suoi collaboratori.

Ma non è tutto: l’avvio dell’attività dell’associazione sarà accompagnato da una serie di eventi pensati apposta per portare un primo tocco di Giappone nel cuore della città. Tra questi: la cerimonia del tè, eseguita dalla maestra Kadose Izumi, a cui potranno prendere parte quanti lo desiderano. Rito antichissimo: momento di meditazione in cui semplicità ed essenzialità sono d’obbligo per isolarsi dalle ansie della vita quotidiana. Gesti lentissimi e misteriosi, strettamente legati al pensiero e alle pratiche zen, rendono la cerimonia del tè espressione di una vera e propria filosofia di vita. (Per la lezione-dimostrazione che si terrà nei giorni sabato 8  e sabato 15 ottobre dalle 17 alle 18.30 è necessaria la prenotazione presso la “Galleria 255”).

La vestizione del kimono tra le pareti della Galleria andrà in scena coinvolgendo due persone direttamente tra il pubblico. Le maestre Kitamura Maki e Kanazawa Yuri ci accompagneranno in questo antico rituale. Come noto, infatti, il kimono è l’abito tradizionale giapponese e viene indossato ancora oggi, indistintamente da donne e uomini di tutte le età. Usualmente le donne nubili indossano un kimono con maniche molto lunghe, chiamato furisode, mentre ben diverso è lo yukata, una sorta di kimono estivo, decisamente informale, il cui significato letterale è “abito da bagno”. (Appuntamenti sabato 1 ottobre dalle 18 alle 19. Per chi volesse indossarlo è necessaria la prenotazione presso la “Galleria 255”  e iscrizione all’associazione per i giorni mercoledì 5 ottobre e mercoledì 12 ottobre dalle 17 alle 18.30 circa. Il fotografo professionista Giulio Bassi scatterà una foto che verrà poi consegnata alla modella). 

Ancora: chi lo desidera, potrà partecipare, con la maestra Matsuhashi Miwa, a workshop di shodō, ovvero l’arte giapponese della calligrafia. Anche in questo caso, una tradizione antichissima, dalle radici lontane e dai significati profondi: non solo la bellezza dell’estetica, l’armonia e la grazia delle linee, ma anche la scoperta della saggezza impressa in forme millenarie. Dopotutto, in Oriente, la scrittura è il messaggio del cielo e il segno calligrafico altro non è che un incubatore carico di energie da trattarsi con grande rispetto. (È necessaria l’iscrizione, presso la “Galleria 255” per la lezione-prova di venerdì 7 ottobre, dalle 16.30 alle 18.30).

 


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Altro, straordinario, appuntamento sarà con i laboratori di ikebana, letteralmente: “fiori viventi”, l’arte giapponese dell’arrangiare i fiori che, a differenza dell’intento prettamente decorativo riconosciuto ai fiori nei paesi occidentali, in Giappone indica ancora una volta la ricerca dell’armonia, del ritmo e del colore. Già la sera dell’evento sarà possibile ammirare due composizioni floreali a cure della maestra Junko Nishimori, elaborazioni che saranno ricreate direttamente di fronte allo sguardo curioso e affascinato dei partecipanti mercoledi 12 ottobre. (Appuntamento mercoledì 12 ottobre dalle 16 alle 17). Il tutto, mentre i più piccoli, potranno dilettarsi con simpatici corsi di origami, ovvero l’arte di piegare la carta per dare vita ad oggetti, animali, figure di fantasia. (Appuntamento sabato 1 ottobre dalle 17.30 e  venerdì 14 ottobre dalle 16.45 alle 18 presso la Galleria).

Infine, per chi desidera sapere tutto, ma proprio tutto, sull’universo giapponese, giovedì 6 ottobre dalle 18 alle 19.30 si terrà il seminario dedicato al Giappone antico, mentre giovedì 13 ottobre, dalle 18 alle 19.30, un nuovo seminario avrà come focus il Giappone moderno, presso la DOMUS, in P.zza Dante. Relatrice dott.ssa Flavia Milesi, yamatologa. Non potevano certo mancare delle proiezioni cinematografiche: presso il cinema Capitol di via Torquato Tasso, lunedì 6 ottobre alle ore 21.00 sarà possibile assistere al film “Departures” del regista giapponese Yōjirō Takita, premio Oscar nel 2009 come miglior film straniero, mentre lunedì 10 ottobre, sempre alle ore 21.00, sarà la volta di  “Little Sisters” del regista Hirokazu Koreeda. Entrambi i film, doppiati in italiano, saranno preceduti da una breve introduzione ed al termine della proiezione ci sarà un dibattito con il pubblico presente.

La serata inaugurale, sabato 1 ottobre, dopo la vestizione di kimono e yukata,  la cerimonia del Tè, creazioni di origami si concluderà con la partecipazione degli studenti dell’Istituto Alberghiero iSchool per un assaggio enogastronomico dai sapori interamente orientali.