Si apre il nuovo anno e la violenza di genere, determinata dalla cultura patriarcale e del possesso, non accenna a diminuire: continua a colpire e a coinvolgere nel suo terribile ciclo non solo le donne, ma tutta la società. Nel 2024 nel nostro paese ci sono stati 109 femminicidi, mentre nel nostro territorio le 82 nuove chiamate ai Centri Antiviolenza della bergamasca registrate a dicembre portano a 1.250 il totale dell’anno appena trascorso.
E’ il tempo di cambiare, e per cambiare è necessario cambiare prospettiva. Come ha affermato recentemente dalla Francia Giséle Pelicot, affrontando pubblicamente il processo nei confronti del marito e di oltre 50 uomini che hanno abusato di lei, la vergogna deve cambiare lato.
In altre parole, la responsabilità della violenza, ma anche la responsabilità del cambiamento, deve, ora e sempre di più, ricadere anche sugli uomini: perché essi riconoscano e rifiutino la violenza non solo nelle sue manifestazioni più eclatanti come il femminicidio, ma anche quando si esprime nel quotidiano, con il sessismo, le discriminazioni più sottili che si perpetuano di generazione in generazione.
Per parlare di questo – e per continuare a sostenere con una presenza che vuole essere sostegno e abbraccio per tutte le sorelle vittime di violenza – la Rete bergamasca contro la violenza di genere torna in piazza con il presidio che da oltre un anno si ripete il giorno 8 di ogni mese: mercoledì 8 gennaio alle ore 18.00 l’appuntamento in Largo Rezzara.
Il cambiamento che invochiamo avverrà solo se il patriarcato sarà messo in discussione anche da chi ne ha fatto le regole! Invitiamo tutta la cittadinanza a unirsi a noi, sempre più aggiungendo alle voci delle donne anche le voci e le azioni degli uomini che vogliono un mondo di relazioni e di esistenze libere, sicure e caratterizzate dal rispetto e dalla parità.
Noi lo crediamo: costruire un mondo in cui la violenza contro le donne sia un ricordo del passato è possibile. Per questo come Rete ci facciamo portatori e portatrici di messaggi di lotta ma anche messaggi di speranza, che da questo mese saranno affidati alle sagome fucsia che fin dall’inizio hanno caratterizzato visivamente i nostri presidi.
Il presidio dell’8 gennaio sarà il primo appuntamento di un nuovo anno in cui la Rete si propone di continuare nel proprio impegno e stimolare tutta la società a investire maggiormente nel creare le condizioni per la libertà delle donne dalla violenza, con sostegno concreto e con un forte impegno per l’educazione.
In particolare, chiediamo alla comunità e alle istituzioni di prendere posizione, e di agire in modo coerente con il contrasto alla violenza di genere in ogni aspetto della vita istituzionale, respingendo le pretese di realtà come i Pro Vita, che fanno il loro ingresso nel Consiglio delle Donne del Comune di Bergamo eppure da sempre, con parole e azioni inaccettabili, attentano alla libertà di scelta, di autodeterminazione delle donne e ai diritti della comunità LGBTQI+.
Affermiamo a gran voce che è impossibile ignorare i recenti e reiterati attacchi di chi vuol riportare le donne in un mondo arcaico, chiuso nel recinto del modello patriarcale e della famiglia tradizionale che accetta come unica modalità di vita la totale sottomissione al maschio, padre o marito che sia.
Aspettiamo tutti e tutte in Largo Rezzara alle 18 di mercoledì 8 gennaio. Si ricomincia, insieme!