Ci fosse Cenerentola avrebbe solo l’imbarazzo della scelta per una zucca da trasformare in carrozza. Infatti negli ultimi dieci anni la Lombardia ha più che raddoppiato le coltivazioni – spiega la Coldiretti regionale – passando da meno di 260 ettari nel 2006 a più di 700 ettari nel 2017 su un totale di duemila a livello nazionale.
La classifica delle province lombarde più “zucchifere” è guidata da Mantova con quasi 396 ettari e Cremona con 92. A seguire: Pavia con 136 ettari, Brescia con 40, Lodi con 16, Milano con 15, Varese con quasi 3, Bergamo e Como con 2 ettari a testa. Nella parte alta della classifica, il boom più forte degli ultimi dieci anni lo ha registrato Cremona, che ha triplicato i terreni, mentre Mantova e Pavia li hanno più che raddoppiati. “Il 35% della produzione nazionale si raccoglie in Lombardia ma la coltivazione è diffusa anche in Emilia-Romagna, Veneto, Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti regionale – La raccolta in campo avviene da metà agosto a metà settembre a seconda delle varietà”. Tra quelle da mangiare, le più diffuse sono: la Delica (piccola e verde), la Bertina (grigia, e più grande), l’Americana (gialla, abbastanza tonda, con coste molto evidenti), e la Violina (allungata, a fiaschetto, ricorda un violino). Mentre per le zucche non commestibili o ornamentali si va dalle giganti alle mignon con varie forme, di tantissimi tipi, tonde o a trombetta, in vari colori. E domani sabato 16 settembre e domenica 17 settembre a Casalmaggiore arrivano le “Giornate della zucca”, primo di una serie di appuntamenti dedicati a questo prodotto tipico nel cremonese
“Io coltivo zucche da oltre trent’anni – spiega Alberto Soragni, produttore di zucche e vari ortaggi a Castelverde, in località Costa Sant’Abramo, provincia di Cremona – fra le varietà da mangiare, negli ultimi tempi sta tornando la zucca americana: è quella che una volta i nostri genitori coltivavano nell’orto e che negli anni era caduta un po’ in disgrazia, soppiantata dalla Delica, più piccola. Tra le ornamentali, invece, soprattutto nella settimana che precede Halloween, sono richiestissime le zucche grandi, arancioni, da intagliare. soprattutto nella settimana che precede il 31 ottobre”. Al dettaglio – spiega la Coldiretti Lombardia – il prezzo oscilla fra 1 e 2 euro al chilo, mentre ai produttori vengono pagati fra 30 e 60 centesimi al chilo. “Noi abbiamo appena terminato la raccolta delle “Cappello del Prete”, le tradizionali zucche grigie del nostro territorio – racconta Lorenzo Calciolari, 50 anni, agricoltore di Quistello (Mantova), frazione San Rocco – Rispetto a un’annata regolare abbiamo avuto un calo medio del 20% del raccolto: tutta colpa del caldo, che ha limitato l’azione impollinante delle api. La qualità, però, è salva. Nei nostri 10 ettari abbiamo prodotto anche zucche decorative, con le forme più strane, e quelle per Halloween, visto i tanti bambini che ce le chiedono”.
Regina indiscussa delle tavole autunno invernali grazie ai famosi tortelli ripieni – afferma la Coldiretti – la zucca è uno dei prodotti più versatili della cucina italiana e può essere utilizzata sia per le preparazioni salate che per quelle dolci ma anche abbinata a pasta, carne, formaggi e torte. Nel corso del tempo si sono differenziate principalmente due tipologie di utilizzo, una relativa alla preparazione di tortelli, gnocchi, dolci e pane, l’altra come ingrediente di minestre e minestroni. Nel primo caso le varietà più adatte presentano polpa molto soda, asciutta e dolce; per gli altri utilizzi vanno bene anche zucche meno dolci.