Caso Resinovich, altri tre coltelli sequestrati a Sebastiano Visintin

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(Adnkronos) – Altri tre coltelli sono stati sequestrati a Sebastiano Visintin nell'ambito delle indagini sul caso di Liliana Resinovich. L'uomo, indagato per l’omicidio volontario della moglie, oltre due anni fa li aveva regalati a un conoscente. Un professionista che, quando è circolata la notizia del sequestro di un ingente numero di coltelli e forbici in casa di Visintin nel corso della perquisizione dello scorso 8 aprile, ha scritto alla Procura di Trieste si legge su 'Il Piccolo', avvisando di aver ricevuto in regalo due anni fa, e dunque dopo la morte di Liliana, quei tre coltelli. Di lì a pochi giorni, l’uomo è stato contattato dalla Squadra mobile della località dove vive (in Toscana). Gli sono state rivolte delle domande in relazione al suo rapporto con Visintin e poi gli agenti, recandosi nella sua abitazione, hanno sequestrato i tre coltelli che dovrebbero andare ad aggiungersi alla lista di quelli sequestrati nell’appartamento di via Verrocchio.  Intanto la difesa di Visintin, gli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua, ha fatto sapere che depositerà la prossima settimana le proprie richieste, nell'ambito dell'incidente probatorio, in particolare da quanto apprende l'Adnkronos le richieste riguarderanno "l'accertamento medico-legale del collegio peritale, più quello genetico". L'indagato Sebastiano Visintin è accusato dalla Procura di Trieste di aver aggredito la moglie Liliana Resinovich è di averla uccisa, il 14 dicembre 2021, nel parco dell'ex Opp, in prossimità di via Weiss, dove è stata trovata il 5 gennaio 2022. "Non commentiamo il capo d'imputazione provvisorio, pur 'sorpresi' di non conoscere quali gli ulteriori e così certi elementi che abbiamo portato la Procura a formulare un capo d’imputazione così specifico e dettagliato" hanno spiegato i legali.  
Per quanto riguarda la richiesta di incidente probatorio, chiesto dalla procura per la testimonianza di Claudio Sterpin (amico della vittima, ndr.) "abbiamo fatto le nostre deduzioni opponendoci, in quanto non teste chiave sul contesto omicidiario, e perché le sue documentazioni di salute non sono certificate. Il tema più importante resta la nostra riserva di incidente probatorio che in settimana scioglieremo per quanto riguarda il fondamentale tema scientifico" concludono gli avvocati Alice e Paolo Bevilacqua. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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