Manca poco meno di un mese al 17 giugno, data entro il quale la Regione Lombardia chiuderà l’istruttoria di selezione delle nuove «Aree interne». Due i posti disponibili messi a bando (con scadenza fissata al 20 maggio) e 4 possibili candidature, che vanno dalle Orobie bergamasche alla Valle Camonica, passando per l’Alto Lario fino all’Oltrepo Pavese.
L’obiettivo fissato è quello di rivitalizzare tali aree aumentandone l’attrattività, garantendo servizi minimi essenziali necessari per fermare lo spopolamento, puntando ad un economia place based (costruita sulle peculiarità del luogo) e per la quale verrà definita una strategia d’Area.
Orobie unite – La sfida al bando vedrà le tre valli Brembana, Seriana e di Scalve correre unite. Il progetto «Design for Green» redatto dalla Eur&Ca vede interessati ben 45 comuni, appartenenti alle 3 Comunità Montane (Comune capofila Serina), con un indice demografico di 39.772 abitanti e un indicatore di disagio medio per l’area pari a 31,33.
L’85% del territorio è classificato come periferico, con i comuni di Vilminore di Scalve e di Schilpario classificati come ultraperiferici. Tutti i comuni dell’area sono al di sotto dei 5mila abitanti: massimo 4080 di Rovetta, minimo 85 di Piazzolo.
«Il lavoro comune portato avanti tra le Valli – ha dichiarato Alberto Mazzoleni, presidente della Comunità Montana Valle Brembana -, rappresenta un’occasione unica per lo sviluppo delle Orobie, oltre che una grande prova di maturità delle Comunità Montane che collaborano in maniera trasversale per la prima volta e sulle orme del Ptra regionale».
I dati allo studio – Lo studio elaborato per la presentazione della domanda parte dai dati relativi all’andamento demografico (fonte: annuario statistico regionale), che mettono in evidenza la decrescita in 36 dei 45 comuni dell’area. La variazione è del – 2%, pari a – 611 unità nel periodo 2004/2015, con una registrazione solo nello scorso anno di – 309 unità e la previsione al 2021 di un ulteriore forte calo (- 4,15%). L’indice di vecchiaia si attesta invece a 250, contro il 152,6 della media regionale, con la popolazione al di sotto dei 18 anni che rappresenta solo il 17% del totale e conta circa 2mila studenti.
Sotto lente d’ingrandimento ci sono anche il sistema economico; gli elementi territoriali e le risorse caratterizzanti dell’area; l’analisi di governance e nello specifico lo sviluppo di gestioni associate di funzioni e servizi da parte delle Comunità montane; l’analisi Swot per valutare punti di forza e debolezza, opportunità e criticità.
Programma di sviluppo – Le risorse previste della strategia per ciascuna area sono limitate, ed è stato necessario quindi individuare progetti d’area in grado di generare ricadute qualificabili e capaci di far convergere le risorse.
A disposizione, per sostenere il programma di sviluppo ci sono 3,7 milioni di fondi provenienti dal Patto di Stabilità e 3,7 milioni dal Fondo sociale europeo (Por Fse). Poi 9,5 milioni dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Por Fesr) e 2,83 milioni dal Piano di Sviluppo Rurale regionale (Feasr). In totale le risorse attivabili dall’avvio del programma fino al 2023 saranno pari a quasi 20 milioni di euro, in parte con riserve su bando in parte con procedura negoziata.