Boom del bambù in Lombardia. Le superfici – spiega la Coldiretti regionale – sono raddoppiate in appena un anno passando da poco meno di 50 ettari nel 2016 a oltre cento nel 2017, concentrati in particolare nelle province di Brescia (34 ettari), Mantova (23 ettari) e Bergamo (13 ettari). A seguire: Cremona e Milano con 11 ettari a testa, Pavia con 8 e Lodi con 5. Una coltivazione che appena due anni fa era solo un decimo di quella attuale e che prima ancora non esisteva neppure. Esistono oltre 1400 specie di bambù, ma le varietà che si trovano in Europa si adattano bene alle condizioni ambientali nazionali – sottolinea Coldiretti Lombardia -, visto che alcune possono resistere fino a 30 gradi sotto zero. Dal bambù si ricavano due prodotti: la canna e il germoglio. I germogli si raccolgono in primavera e sono destinati all’uso alimentare. Le canne si raccolgono da novembre a febbraio a partire dalla fine del terzo anno di semina e possono essere utilizzate per la produzione di legno, filati, carta, biomassa per pellet e cippato.
Il boom della coltivazione di questa pianta ha portato anche a unire tradizioni diverse e dalle colline bergamasche – rende noto Coldiretti Lombardia – è nata la prima formaggella tradizionale aromatizzata con foglie di bambù bio raccolte a mano, liofilizzate e sminuzzate che restano nell’impasto per tutto il periodo di affinamento e stagionatura. L’idea è stata messa in campo da Marianna Ziliati dell’azienda “Bambubio” che coltiva con metodo biologico il bambù a Treviglio e da Daniele Filisetti dell’azienda agricola “Filisetti Dino” di Endine Gaiano che produce formaggi con il latte delle sue mucche.
“Il risultato finale – spiegano i due agricoltori – è un prodotto dal gusto delicato, con una consistenza abbastanza morbida a seconda del periodo di stagionatura, con l’interno e la crosta di colore leggermente verdi puntinati dai piccoli frammenti di foglie di bambù”.