Dal Parlamento Europeo arriva una scelta razionale, un ulteriore passo avanti verso una gestione che permetta di tenere in giusta considerazione anche le difficoltà di allevatori e pastori costretti a fare i conti con una presenza sempre più diffusa dei lupi, che ogni anno nel nostro Paese attaccano e uccidono migliaia di animali tra pecore, mucche, capre, asini e cavalli, mettendo a rischio la sopravvivenza degli allevamenti, specialmente nelle aree montane.
È quanto rilancia Coldiretti Como Lecco in relazione al voto del Parlamento europeo che ha approvato il declassamento dello status di lupo da specie “strettamente protetta” a “protetta”. “Non si tratta di fare la guerra al lupo” – premette Fortunato Trezzi, presidente interprovinciale dell’organizzazione agricola – “ma come mondo agricolo abbiamo sempre sostenuto la necessità di gestire la presenza di questi carnivori in maniera razionale e con un approccio scientifico, che permetta di gestire le concentrazioni critiche in modo tale da consentire ad agricoltori e allevatori di portare avanti in sicurezza la propria attività. In questo senso è necessario ora arrivare a definire e mettere in pratica celermente i piani di gestione più opportuni”.
Nelle province di Como e Lecco, la presenza del lupo è in aumento, con attacchi al bestiame e avvistamenti che negli ultimi anni e negli ultimi mesi si sono ripetuti con frequenza sempre maggiore. Dalla val Cavargna, a Sormano e Garzeno, gli allevatori vivono con la paura di vedere il loro bestiame. Branchi stabili di 3-5 lupi si sono più volte segnalati in zona, con esemplari che scendono a valle, attraversando anche la Statale 36. A Lecco, carcasse di caprioli a Civate e avvistamenti a Sueglio suggeriscono una presenza consolidata. Anche il ritrovamento di una giovane lupa morta a Cernusco Lombardone ha rilanciato l’allarme.
In Lombardia – spiega Coldiretti sulla base del rapporto regionale sui grandi carnivori 2023 – le unità riproduttive di lupi confermate sono salite a 25. Recenti episodi di cronaca, inoltre, testimoniano come il lupo sia arrivato anche a Milano, con più avvistamenti in poche settimane.
A livello nazionale – ricorda Coldiretti – secondo una stima dell’Ispra, la popolazione dei lupi in Italia è aumentata attestandosi intorno ai 3.300 esemplari, 950 nelle regioni alpine e quasi 2.400 lungo il resto della penisola.
Numeri che testimoniano come il lupo non sia più a rischio estinzione. Al contrario cresce il pericolo della scomparsa della presenza dell’uomo delle montagne e delle aree interne, con effetti devastanti sull’economia e sull’occupazione di questi territori, ma anche sull’assetto idrogeologico.
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