Casa Efraim: un nuovo modello di autonomia per le persone con disabilità

Un importante traguardo per l’inclusione sociale è stato raggiunto con l’inaugurazione di Casa Efraim, il nuovo immobile destinato a percorsi di autonomia per persone con disabilità, situato a Villa Carcina. Il taglio del nastro, avvenuto alla presenza delle autorità locali e dei partner di progetto, segna un momento significativo nell’ambito del PNRR – Next Generation EU, che finanzia interventi per la valorizzazione di immobili destinati a progetti sociali.

Il progetto, realizzato dall’Ambito territoriale della Valle Trompia in collaborazione con Civitas Valle Trompia, ha ottenuto fondi europei per dare vita a una struttura di co-housing pensata per cinque persone con disabilità. L’obiettivo: offrire loro un’opportunità concreta di emancipazione familiare e vita indipendente.

«I fondi del PNRR – ha dichiarato Gianmaria Giraudini, presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Piano di Zona – rappresentano un investimento fondamentale per riqualificare spazi dedicati a progetti sociali. Con questa iniziativa, diamo una casa e un futuro in autonomia a cinque cittadini del nostro territorio, permettendo loro di vivere appieno i diritti di cittadinanza e partecipare attivamente alla vita sociale e lavorativa».

Il progetto ha visto la sinergia tra enti pubblici e realtà del terzo settore: Civitas, la società in house dei Comuni della Valle Trompia, ha lavorato insieme a Fondazione Mamrè (proprietaria dell’immobile) e al Consorzio di cooperative sociali Solco, dando vita a un percorso di co-progettazione volto a creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle autonomie.

L’edificio, completamente riqualificato, ospita ora cinque unità abitative progettate per rispondere alle esigenze specifiche degli inquilini. La selezione dei residenti è avvenuta grazie alla collaborazione tra i servizi sociali comunali e l’équipe dell’ASST Spedali Civili di Brescia, con l’obiettivo di attivare progetti di vita personalizzati, in grado di valorizzare aspirazioni e desideri individuali.

Dopo un percorso graduale di preparazione, durante il quale i futuri inquilini hanno acquisito competenze pratiche, consapevolezza e abilità relazionali, oggi si dichiarano pronti a vivere la loro nuova vita. Casa Efraim non è solo un’abitazione, ma un simbolo di rinascita, autonomia e partecipazione sociale.

«Questo è un esempio concreto di come solidarietà, inclusione e impegno pubblico possano trasformare la vita di una comunità» – ha commentato Moris Cadei, sindaco di Villa Carcina. – «Casa Efraim è il frutto di un lavoro condiviso che dimostra quanto sia importante investire nel futuro delle persone con disabilità, affinché possano vivere una vita indipendente, ricca di opportunità e diritti».

I cinque abitanti di Casa Efraim si considerano oggi un vero gruppo, unito da un forte senso di appartenenza e dal desiderio di affrontare insieme le sfide della vita indipendente. Un progetto che rappresenta un modello replicabile di inclusione e innovazione sociale, in cui le persone con disabilità non sono semplicemente utenti di servizi, ma cittadini protagonisti del proprio futuro.

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