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Margherita Nardone, 24 anni, precipita e muore al Passo Ignaga

E’ Margherita Nardone, studentessa romana di 24 anni, la ragazza morta domenica 6 agosto precipitando in un canalone, mentre insieme al fidanzato stava percorrendo il sentiero N. 1, quello dell’Alta Via dell’Adamello, che collega il rifugio Maria e Franco con il rifugio Lissone.

 La ragazza sarebbe scivolata sul terreno bagnato dalla forte pioggia e non è riuscita ad aggrapparsi precipitando per alcune centinaia di metri in fondo ad un canalone. La disgrazia poco prima di mezzogiorno nella zona del passo Ignaga. I due giovani si trovavano da qualche giorno sulle montagne che sono da contorno alle valli bresciane della Val Saviore e dell’Adamè e quelle trentine di Fumo e di Daone e nella mattinata di sabato avevano lasciato la zona del lago della Vacca per incamminarsi verso il rifugio Maria e Franco, a 2.572 m di quota, nel comune di Ceto dove erano giunti nel pomeriggio e dove avevano trascorso la notte di sabato, dopo aver cenato con gli altri ospiti. Alle 6.15 la coppia di giovani e gli altri 24 escursionisti erano pronti ad affrontare il sentiero numero1, in direzione del rifugio Lissone con un cammino di circa 6 ore. Tutto era proseguito bene e senza difficoltà fino al passo di Campo, zona in cui i due giovani erano stato incontrati da un altro alpinista verso le ore 9.00 a circa 2 ore di cammino dal Maria e Franco poi i due erano giunti al passo Ignaga (a 2,528 metri di altitudine), a poco più di un’ora dalla meta ma qui è accaduta la tragedia quando sulla zona si è scatenato un temporale rendendo insidioso il percorso più impegnativo di tutta la traversata. Margherita è scivolata sul sentiero bagnato ed è precipitata tra le rocce, davanti agli occhi del fidanzato e di un altro escursionista che era con loro e che ha immediatamente il chiamato il 112. Quando è cessato il terribile fortunale, caratterizzato da scrosci di pioggia, tempesta e vento, l’elicottero del 118 di Brescia si è avvicinato alla zona delle tragedia mentre la Centrale operativa ha inviato le squadre territoriali del Soccorso alpino, stazioni di Media Valle, Breno ed Edolo. È stato molto difficile recuperare il corpo della ragazza, riportarlo a valle da dove poi è stato portato all’obitorio dell’ospedale di Edolo. Intanto i carabinieri di Cevo hanno raccolto la testimonianza verbale del fidanzato che in Caserma ha spiegato la dinamica dell’accaduto.

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