Non ce l’hanno fatta i due giovani ghanesi di 23 anni, uno residente a Bergamo e l’altro a Rezzato, ripescati attorno alle 11.30 di sabato 5 agosto nelle acque del Sebino a Marone.
I due erano in acqua con un’amica quando sono scivolati verso il fondo del lago senza più riemergere. Sono stati trovati dai sommozzatori e sono stati trasportati con due diversi elicotteri agli ospedali di Bergamo e Lecco, dove sono però morti nel pomeriggio. I loro cuori battevano ancora quando le due eliambulanze erano decollate dalla spiaggia di Marone conosciuta come la «piccola Thaiti», dietro Villa Vismara, ma i minuti trascorsi sul fondo del lago in attesa che i sub dell’Opsa Croce rossa e dei colleghi di Montisola sono stati lunghi. Così, nonostante il lavoro svolto dai sanitari per rianimarli, negli ospedali di Bergamo e Lecco sono deceduti. I due ghanesi sono: Adusei Onwumere di Rezzato e l’amico Oppong Kwabena di Bergamo, che era in Italia con la famiglia da ormai 10 anni e lavorava in una ditta di Brusaporto come operaio. I primi a raggiungere la zona sono stati gli uomini dell’ambulanza da terra di Sale Marasino, quindi i sommozzatori del gruppo di Montisola che operano sull’idroambulanza di Camunia Soccorso che staziona a Carzano, quindi poco distante e successivamente anche i sub di Sarnico, i vigili del fuoco di Boario Terme e Sale Marasino e i Carabinieri della stazione di Marone. Uno dei due ragazzi è stato rintracciato a una profondità di circa tre metri mentre l’altro, spostato dalla corrente, era invece almeno a otto metri di distanza. Pur essendo ancora vivi le condizioni dei due sono apparse subito disperate per la lunga permanenza sott’acqua: alla fine,. Nonostante in generosi e disperati tentativi per rianimarli, non ce l’hanno fatta.