Giuseppe Autiero nuovo segretario generale FISTEL Bergamo

Il Congresso della FISTEL CISL di Bergamo, il sindacato che rappresenta i lavoratori dei settori dell’informazione(carta, stampa, editoria, televisione) dello spettacolo (cinema, audiovisivo, musica, teatro) e delle telecomunicazioni., ha eletto Giuseppe Autiero nuovo segretario generale. Autiero, 48 anni, in CISL dal 2005 e nella segreteria FISTEL dal 2015, succede a Luca Legramanti.
FISTEL CISL si muove in un territorio che mantiene ancora una grossa prevalenza del mondo industriale legato ai settori della Carta e della Grafica ma che ha visto negli ultimi 4 anni un sensibile sviluppo della rappresentanza anche in settori che prima erano più marginali come le TLC (se si esclude naturalmente Tim) o il mondo dello spettacolo.
“I mutamenti nei nostri principali settori degli ultimi 4 anni – ha detto Autiero – sono stati impressionanti e molto significativi. I passaggi di mano, le fusioni, le incorporazioni e, in qualche caso le cessazioni di attività, sono state un vero e proprio risico del quale ancora oggi si fa fatica a vederne la fine. Su tutte le operazioni spiccano sicuramente quelle che hanno riguardato il mondo delle Agende con la pesante crisi del gruppo leader del settore passata dal concordato preventivo. Anche il comparto grafico editoriale ha visto il progressivo ridimensionamento del settore con la chiusura di diversi siti produttivi . Sono tutte trasformazioni che hanno impattato enormemente sugli equilibri locali e nazionali e che hanno avuto significative ripercussioni anche sulla nostra organizzazione e sulla nostra rappresentanza”.
Rappresentanza che Autiero vuole impostare, per il suo primo mandato congressuale, su “libertà, autonomia, responsabilità e solidarietà. Saranno 4 parole chiave che indubbiamente dovranno essere il nostro faro per orientarci nelle scelte presenti e future”. E proprio sull’autonomia ha voluto sottolineare che “sarà sempre più necessaria, soprattutto da una politica che ogni giorno appare persa, ancorata al personaggio del momento e al sondaggio dell’ultima settimana. Preferiamo non ricevere applausi o lodi pubbliche perché diciamo quello che qualcuno vuole sentirsi dire, preferiamo affrontare il confronto con la possibilità di convincere l’altro della bontà delle nostre richieste o dei nostri accordi”.
L’attività delineata da Autiero per i prossimi quattro anni punterà soprattutto su misure per l’aumento della sicurezza nei luoghi di lavoro e nuove regole per l’assegnazione degli appalti.
“In merito alla sicurezza le aziende devono spostarsi da una logica di costo a una logica di investimento. Per questo motivo diventa necessario, definire nuovi standard di accesso ai bandi di gara, escludendo quelle imprese che non danno garanzie concrete di rigoroso rispetto delle normative in materia ma anzi, si dovrebbero premiare maggiormente non tanto coloro che rispettano le norme ma chi fa qualcosa in più magari concordandolo con le organizzazioni sindacali”.
Sugli appalti legati soprattutto al mondo dei call center, poi, “l’assegnazione al massimo ribasso come logica predominante nel mondo degli appalti, è ormai da molti anni un problema irrisolto, nonostante tante iniziative siano state messe in campo. Anche la nascita all’interno delle grandi aziende, sia pubbliche che private, dei cosiddetti codici etici al riguardo, che finiscono per scontrarsi con le logiche di attenuazione dei costi impartite agli uffici acquisti dalle proprie direzioni, che finiscono a loro volta per assegnare le commesse al competitor più conveniente. Questo circolo vizioso genera effetti a catena devastanti abbassando le tutele, per rimanere nei prezzi di acquisizione del lavoro, siano esse normative che economiche e di conseguenza alterando la leale concorrenza. Su questo tema – insiste il neo segretario FISTEL – diventa necessario intervenire con strumenti contrattuali nuovi sui committenti, come ad esempio la certificazione sociale. Si tratta, di concordare con le aziende committenti che la partecipazione alle gare per l’assegnazione degli appalti sia aperta solo ad aziende che abbiano certificato la loro sostenibilità sociale, dimostrando di essere non solo conformi alle normative di legge, ma anche di applicare correttamente il CCNL di riferimento firmato dalle O.O.S.S. maggiormente rappresentative. La situazione che si è venuta a creare nel mondo dei call center con la firma del contratto nazionale con un organizzazione poco rappresentativa del settore è un elemento di fortissima preoccupazione e rabbia per i lavoratori e le lavoratrici coinvolti”.

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