Convegno di avvio del progetto “ALTe” sul futuro della montagna

Professor Lorenzo Migliorati, responsabile scientifico del progetto e professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi dell’Università di Bergamo
“ALTe è un progetto che prosegue una linea di ricerca sulla quale stiamo lavorando ormai da anni e che riguarda lo studio delle conseguenze della modernità industriale nelle aree montane. Ci occupiamo degli effetti dell’industrializzazione e della massificazione dell’uso delle terre alte, con particolare riferimento al turismo invernale. Con i partner del progetto, vogliamo che ALTe generi conoscenza e sapere per affrontare le sfide sociali, economiche e territoriali che attendono il presente e il futuro della montagna, anche nel contesto dei cambiamenti climatici in atto”.
Giorgia Gandossi, consigliera delegata alla Montagna Provincia di Bergamo
“Le aree montane rappresentano un patrimonio naturale, culturale ed economico di inestimabile valore, e il loro sviluppo futuro dipenderà dalla capacità di coniugare tradizione e innovazione, preservando l’ambiente e promuovendo modelli di crescita sostenibili. L’economia della montagna deve puntare su settori strategici come il turismo responsabile, l’agricoltura di qualità, l’artigianato locale e le energie rinnovabili, valorizzando le risorse locali e incentivando nuove opportunità di impiego. E’ essenziale inoltre garantire servizi di qualità – sanità, istruzione, mobilità – per contrastare lo spopolamento e migliorare la qualità della vita dei residenti. Il coinvolgimento attivo delle comunità locali e delle istituzioni è decisivo per costruire un futuro per la nostra montagna, ed è quello che stiamo cercando di costruire anche qui oggi, con il prezioso supporto dell’Università di Bergamo e del Comune di Gandino”.
Erik Molteni, consigliere delegato Sviluppo territoriale, Ufficio Europa, Agenda strategica, Servizi ai Comuni della Provincia di Bergamo
“Siamo orgogliosi di dare ufficialmente avvio a questo progetto, uno dei tanti che vede impegnato il Servizio Sviluppo territoriale della Provincia, che in questi mesi sta facendo un lavoro incessante per accedere a finanziamenti e promuovere linee di azione dedicate ai territori con il diretto coinvolgimento delle comunità. Un doveroso grazie all’Università di Bergamo capofila del progetto e al Comune di Gandino che ne è partner insieme alla Provincia. ALTe vuole esplorare, a partire da un caso concreto, gli scenari di trasformazione che la montagna si trova ad affrontare, con tutte le criticità e le potenzialità che ogni cambiamento comporta”.
Filippo Servalli sindaco di Gandino
“Il Comune di Gandino, ricco di un patrimonio architettonico e artistico importante, comprende anche un’area montana di tutto rispetto. All’ interno di essa si riconoscono tracce recenti e passate dell’ opera umana, che sono altrettanto significative come quelle urbane, segno della resilienza degli abitanti e dell’ingegnosità dei fruitori di boschi, pascoli, aree turistiche. Lo sforzo dell’Amministrazione è volto a riconoscere il racconto storico delle vestigia più o meno antiche e a riqualificarle in un contesto di modernità sostenibile. Per questo siamo molto orgogliosi di costituire un caso studio del progetto ALTe, sicuri che ne deriverà un contributo prezioso per il nostro territorio e che il coinvolgimento della cittadinanza sarà uno dei cardini per la lettura del passato e la progettazione del futuro. Il nostro ringraziamento a tutti partners del progetto, che, siamo certi, assicureranno un risultato spendibile in loco ed esportabile nelle tante realtà affini delle nostre Prealpi”.

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