Laura Mappelli, 49enne di Premolo, è stata condannata a 14 anni di carcere. Secondo l’accusa, l’imputata voleva eliminare il marito per stare con il nuovo amante. La sentenza è stata emessa al termine del processo di giovedì 20 luglio tenutosi presso il Tribunale di Bergamo.
La donna, ex infermiera ausiliaria della casa di riposo di Albino, attualmente agli arresti domiciliari, presente in aula ha ascoltato la lettura della sentenza e pochi minuti dopo, fuori dal tribunale si è messa a piangere. Dispiaciuto invece si è dichiarato il marito Bortolo Rossi, che il 4 dicembre del 2015 era finito in ospedale in gravi condizioni dopo un’iniezione di insulina. Fu la moglie, dice la sentenza di primo grado, ad addormentare il marito con una dose di sonnifero Alcyon sciolta nel caffè e a iniettargli il farmaco dopo che lui era caduto preda del sonno. Al processo Bortolo Rossi aveva detto che amava Laura Mappelli e aveva fatto capire che lei sarebbe rimasta sua moglie almeno fino alla sentenza: poi a seconda del verdetto, aveva aggiunto, avrebbe preso eventuali decisioni sulla separazione ed ora avvierà le pratiche. I giudici hanno sentenziato che si è trattato di tentato omicidio con l’aggravante della premeditazione e hanno concesso all’imputata le attenuanti generiche, come chiesto dalla pm Laura Cocucci, perché era stata poi lei ad avvertire il 118, salvando la vita al marito. Per Laura Mappelli però è scattata anche l’aggravante della recidiva dato che la donna era già stata condannata perché nel 2002 aveva minacciato di incendiare la casa ad un suo precedente compagno. La donna dovrà risarcire al marito 50 mila euro. Inoltre, è stata interdetta in perpetuo dai pubblici uffici. Ora tutti attendono il secondo grado di giudizio: la difesa, infatti, ha annunciato il ricorso.