Brescia e Bergamo sono le città in Europa con più morti da particolato fine (le particelle inquinanti disperse in atmosfera). Lo rileva uno studio condotto da ricercatori universitari e pubblicato su The Lancet Planetary Health. .Oltre all’analisi sulle vittime da Pm 2,5, la ricerca ha analizzato la mortalità da biossido di azoto (No2). Il biossido di azoto in generale viene prodotto da tutti i processi di combustione ad alta temperatura (impianti di riscaldamento, motori dei veicoli, combustioni industriali, centrali di potenza), per ossidazione dell’azoto atmosferico e, in piccola parte, per ossidazione dei composti dell’azoto contenuti nei combustibili. Le polveri sottili (Pm2,5) di origine antropogenica derivano dalle combustioni in generale, dal traffico veicolare, dalle industrie. I livelli più alti sono nelle aree urbane e industriali e spesso sono di origine secondaria, cioè si formano per processi chimici dovuti al contatto con altre sostanze. Non hanno un’entità chimica come il No2 ma sono un composto di sostanze, come il carbonio, il solfato, il nitrato, l’ammoniaca
Il nostri capoluoghi di provincia si piazzano nei primi posti nella classifica dei capoluoghi di provincia che hanno oltrepassato almeno con una centralina urbana la soglia limite di Pm10.
Per il biossido di azoto nel corso del 2024 a Brescia la concentrazione annua è stata pari a 29,1 µg/mc collocandosi all’ottavo posto a livello nazionale, sotto la soglia imposta dalla legge (40 µg/mc). Secondo l’Unione Europea però non sarebbe un buon dato: ha infatti deciso di rivedere i limiti a partire dal 2030: si dovrà infatti arrivare al massimo a 20 µg/mc per la media annuale
Purtroppo la situazione in Lombardia non è buona:
Nel 2024 sei capoluoghi (Milano, Cremona, Brescia, Monza, Lodi, Pavia) hanno superato i 35 giorni di franchigia per il PM10.
Le 23 città capoluogo di provincia con la concentrazione dell’altro inquinante tipico dei centri urbani con la media annuale di NO2 più alta in Italia bisogne prevedere la relativa percentuale di diminuzione necessaria per rispettare i limiti europei previsti a partire dal 2030
Napoli 40,3 -50%
Palermo 39,8 -50%
Milano 33,4 -40%
Como 33,1 -40%
Catania 31,7 -37%
Torino 31,3 -36%
Roma 29,6 -32%
Brescia 29,1 -31%
Trento 28,8 -30%
Bergamo 28,4 -30%