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Contratto nazionale logistica, trasporto merci e spedizione, ipotesi di accordo approvata dai lavoratori

Oltre 1.500 assemblee tenute su tutto il territorio nazionale e più di 66.300 lavoratori che hanno espresso il loro voto, nel 96,75 % dei casi risultato favorevole: è stato dunque approvato il testo del rinnovo del Contratto nazionale di logistica, trasporto merci e spedizione, sottoscritto lo scorso 6 dicembre da FILT-CGIL, FIT-CISL, Uiltrasporti e dalle parti datoriali per un’ampia platea di lavoratori, dai camionisti, ai driver, ad alcune categorie di rider.

“Abbiamo riscontrato grande soddisfazione tra i lavoratori anche grazie al buon risultato economico, un aumento complessivo medio di 260 euro per il personale viaggiante e di 230 euro per il personale non viaggiante” ha sottolineato oggi Marco Sala, segretario generale della FILT-CGIL di Bergamo. “Si è trattato di un’approvazione quasi all’unanimità e questo ci rende davvero soddisfatti. È stato dato merito al lavoro del sindacato che si è impegnato a tenere alta la richiesta di aumento, nella piena consapevolezza che l’inflazione negli ultimi due anni ha picchiato duro. Abbiamo dunque avuto un buon rinnovo economico senza essere costretti a cedere in cambio la flessibilità che la controparte avrebbe voluto. Ora ci attende l’impegnativo lavoro di far applicare correttamente tutti gli articoli presenti nel CCNL”.

Il rinnovo interviene sulla classificazione del personale con l’inserimento, per esempio, di profili professionali nella sezione legata all’impatto tecnologico in un settore nel quale è predominante l’algoritmo. A proposito di orario di lavoro, si prevede una riduzione per i driver, portandolo da 44 a 42 ore a parità di salario, così da migliorare il rapporto tempi di vita e tempi di lavoro. Inoltre è stata estesa a questa categoria la cosiddetta clausola sociale, cioè la tutela nel momento in cui c’è un cambio d’appalto.
In materia di qualificazione della filiera dei fornitori, si introducono l’obbligo di applicazione integrale del contratto, la conferma del divieto di subappalto, le certificazioni necessarie per essere qualificati come fornitori (compreso il certificato antimafia), l’applicazione del modello organizzativo aziendale ex 231/2001, il corretto versamento contributivo e fiscale, il versamento quote agli enti bilaterali del settore.
Altro elemento è il superamento dello staff leasing (somministrazione di lavoro a tempo indeterminato). Si è così respinto il tentativo delle aziende di aumentare la precarizzazione del settore, modificando anche le percentuali di utilizzo dei contratti a tempo determinato e somministrazione, portando al 41% la percentuale massima in azienda.

Sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, si è molto insistito sul Documento di valutazione dei rischi come strumento per potere dare risposte soprattutto in tema di prevenzione e sulla figura del RLS di sito. È stato infatti rafforzato il ruolo del Documento, ed è stata garantita l’assistenza legale alle vittime di aggressioni durante l’orario di lavoro.

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