violenza donne

Segregata per 18 anni in un laboratorio clandestino: salvata insieme alla madre

Le forze dell’ordine hanno liberato una ragazza di 18 anni costretta a vivere e lavorare in un laboratorio tessile clandestino nella provincia di Brescia. Insieme a lei è stata trovata anche la madre. La giovane, originaria della Cina, è stata descritta come un “fantasma”: non risulta in alcun registro ufficiale, a parte un atto di nascita siglato nella provincia di Rovigo.

Non avrebbe mai frequentato la scuola, né ricevuto assistenza sanitaria. Non parla italiano e ha vissuto tutta la sua vita rinchiusa in condizioni di estremo degrado.

Gli agenti della polizia locale l’hanno scoperta durante un controllo nella Bassa pianura bresciana, zona dove operano diversi laboratori tessili clandestini. In questi luoghi, i lavoratori – spesso irregolari – vivono e lavorano 24 ore al giorno, dormendo, mangiando e lavandosi in ambienti angusti e privi di adeguate condizioni igienico-sanitarie.

Dalle indagini è emerso che la ragazza era stata separata dal padre e dal fratello maggiore in tenera età, trasferendosi con la madre in un contesto di isolamento totale.

Ora la 18enne è stata affidata alla Questura e al tribunale di Brescia, che si occuperanno di proteggerla e garantirle l’assistenza necessaria. Resta aperta l’indagine per accertare le responsabilità e i responsabili di questa drammatica situazione.

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