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Battaglia Coldiretti contro il CETA, anche il consorzio Formai de Mut dell’alta val Brembana lo contesta


Dal Salame di Varzi a quello d’Oca di Mortara, dal Nostrano Valtrompia Dop al Formai de Mut dell’Alta Valle Brembana, dal Consorzio Olio Dop Laghi Lombardi a quello del Valtellina Casera e Bitto, dal Consorzio per la Formaggella del Luinese fino all’Asparago di Cantello e alla Melavì della Valtellina. Si moltiplicano i Consorzi di tutela lombardi che contestano il Ceta, il trattato di libero scambio fra la UE e il Canada all’esame del Parlamento in queste settimane. “Si tratta di un accordo sbilanciato a favore del paese nord Americano che mette in serio pericolo le produzioni DOP italiane e lombarde – spiega Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia – basti pensare che su 34 DOP lombarde, ne vengono riconosciute solo dieci e anche per quelle si tratta solo di una tutela di carta, visto che al fianco del vero Grana Padano o del Parmigiano potrà essere venduto anche il Parmesan oppure che per il surrogato del Gorgonzola basterà scrivere “genere di..” oppure “stile di…” e il gioco sarà fatto. A danno dei produttori italiani. Tanto più che ai canadesi verrà aperto un mercato europeo di 500 milioni di consumatori contro il loro che è di appena 40 milioni. Su chi faccia davvero l’affare non credo ci siano dubbi”.

Per la prima volta nella storia dell’Unione – continua la Coldiretti – si accorda a livello internazionale un esplicito e formale il via libera alle imitazioni dei nostri prodotti più tipici, dall’Asiago al Gorgonzola, dalla Fontina ai prosciutti di Parma e San Daniele fino al Parmigiano nella sua traduzione di Parmesan. Un gravissimo precedente per i futuri accordi commerciali con altri Paesi come dimostra quello appena siglato con il Giappone che accorda protezione solo al 6% delle denominazioni europee mentre le altre sono destinate ad una ingannevole e dannosa volgarizzazione con prodotti aventi caratteristiche profondamente diverse che saranno chiamati con lo stesso nome. 

Si conferma dunque che l’accordo con il Canada è il cavallo di Troia delle politiche commerciali dell’Unione per portare alla volgarizzazione delle produzioni agroalimentari nazionali custodite da generazioni di agricoltori. Per questo – spiega la Coldiretti regionale – cresce anche Lombardia la protesta contro il Ceta, mentre la Coldiretti annuncia la mobilitazione permanente per fare pressing, anche con email bombing e tweetstorm sui parlamentari che dovranno votare sulla ratifica del trattato con il Canada dal 25 al 27 luglio al Senato per poi passare alla Camera.


 

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