C’è anche l’ASST Papa Giovanni XXIII tra le strutture sanitarie premiate da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, nella seconda edizione del Bollino Azzurro. Il riconoscimento seleziona i centri con i migliori servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione in ambito uro-andrologico, con focus sul tumore della prostata e sulle complicanze funzionali postchirurgiche.
Per il Papa Giovanni XXIII si tratta di una conferma. Era l’unico ospedale pubblico in provincia ad aver ricevuto il prestigioso Bollino nella prima edizione.
Parole di soddisfazione arrivano da Luigi Da Pozzo, professore ordinario di Urologia all’Università di Milano Bicocca e direttore dell’Urologia dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo:
“Tra i punti di forza dell’Ospedale di Bergamo figura l’esperienza della Prostate Unit, un team multidisciplinare istituito otto anni fa. Su ogni singolo caso un team multidisciplinare composto dall’urologo, dal radioterapista, dall’oncologo medico, dal radiologo e dal medico nucleare studia e valuta le indicazioni terapeutiche più appropriate. Il nostro team chirurgico, che ha maturato l’esperienza con il robot fin dall’ottobre 2014, oggi è in grado di eseguire circa 300 prostatectomie radicali all’anno. Ciò che distingue il nostro centro è l’orientamento all’appropriatezza del trattamento, cioè la scelta di valutare il singolo caso e di non procedere con l’operazione chirurgica quando non giustificata dal quadro clinico. Se la diagnosi di tumore alla prostata evidenzia una limitata aggressività e un rischio di progressione basso o molto basso, sconsigliamo al paziente di sottoporsi ad un’operazione e attiviamo la sorveglianza attiva, uno schema di esami e controlli periodici che ci permettono, in alternativa alle terapie radicali standard, di tenere controllato l’avanzamento del tumore. Analogamente ci sono condizioni cliniche per le quali può risultare più indicato un trattamento di radioterapia”.