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omicidio Cantamessa

Condannato in terzo grado Vicky Vicky per il duplice omicidio

 Condannato in via definitiva l’indiano Vicky Vicky per l’uccisione di Baldev Kumar, che dopo una rissa tra bande rivali aveva investito volontariamente dall’auto guidata da Vicky, ed Eleonora Cantamessa.

I fatti risalgono alla notte dell’’8 settembre 2013 quando l’indiano Vicky Vicky era alla guida della Golf che a Chiuduno investì Baldev Kumar, 32 anni, ed Eleonora Cantamessa, 44enne medico ginecologo di Trescore che aveva visto Kumar a terra esanime e si era fermata a soccorrerlo. Vicky Vicky, 27 anni, è stato così condannato per duplice omicidio dalla Corte d’Assise di Bergamo. La pena fissata dal tribunale è di 23 anni e 20 giorni di reclusione, sette anni in meno rispetto a quelli chiesti dal pm Fabio Pelosi. Nell’ultima udienza non sono state presentate repliche né da parte del pm né da parte degli avvocati difensori. L’indiano è stato, invece, assolto dall’accusa di aver partecipato alla rissa che aveva preceduto l’investimento e nella quale era rimasto ferito il fratello. La Corte ha anche disposto la trasmissione al pm degli atti perché proceda nei confronti di cinque membri del clan indiano dei Ram, rivali della famiglia Kumar, della quale fa parte anche Vicky. Stabilito dal tribunale anche un risarcimento provvisionale di 200mila euro alla mamma e al papà di Cantamessa, oltre a 50mila al fratello. E, ancora, risarcimenti da 10 a 80mila euro alle altre persone travolte dall’auto di Vicky Vicky. A pagare sarà l’assicurazione dell’auto usata dall’indiano che li ha investiti. La dottoressa si era fermata dopo avere visto che un ragazzo, Baldev, era a terra, esanime, dopo essere stato pestato a colpi di spranga e preso a coltellate dalla banda della famiglia rivale. Ma mentre la donna cercava di aiutarlo, una Golf con Vicky Vicky alla guida e altre tre persone a bordo è tornata indietro e li ha travolti, uccidendoli. La mamma di Eleonora, commentando l’ultima sentenza, si dice incredula sul fatto che si sia arrivati addirittura al terzo grado di giudizio: i fatti erano chiari e sotto gli occhi di tutti già da subito, ha affermato.

 

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