Tra i tanti aspetti negativi del PNRR, 200 miliardi di spesa a debito senza analisi costi-benefici, come il progetto dei treni ad Idrogeno della Brescia Iseo Edolo, c’è anche quello della realizzazione di 1.400 case della comunità in tutta Italia. Le obiezioni dipendono dal fatto che la crisi della Sanità italiana non dipende dalla carenza delle strutture sanitarie in muratura, cioè di spazi fisici. La crisi è dovuta alla riduzione delle risorse trasferite dallo Stato alle Regioni per la sanità. Dipende dalla grave carenza degli organici di medici e paramedici ,spesso di strutture diagnostiche, e dalla crescita esponenziale degli accrediti della sanità privata. Le risorse per il personale non ci sono, figuriamoci per i nuovi ambulatori, chiamati ora dal PNRR pomposamente “Case della Comunità”. E’ così che in questi giorni ad Iseo assistiamo all’inizio dei lavori, che mettono a rischio sette bellissimi platani nella piazza del lido dei Platani per la realizzazione della Casa della Comunità. Posta proprio in mezzo tra l’Ospedale e l’ambulatorio della ASST (anch’esso non saturo), entrambi in via Giardini Garibaldi. Ci si domanda innanzitutto se l’intervento fosse necessario,inoltre se non vi fosse altra localizzazione . A Lovere e a Sarnico la casa della Comunità è stata posta dentro i rispettivi ospedali, ottimizzandone gli spazi, non consumando suolo e non riducendo i parcheggi . A Pisogne invece si vorrebbero cementificare ben 4.100 mq di prato, anziché ristrutturare le ex scuole elementari. Sembra inconcepibile che ad Iseo il progetto della AAST preveda l’eliminazione di ben 47 parcheggi posti a ridosso dell’ospedale, comodi per malati e accompagnatori e che la vecchia amministrazione abbia approvato questo progetto.
circolo Legambiente basso Sebino