“Le antiche faggete e le Opere di difesa veneziane entrano nella lista Unesco del patrimonio dell’Umanità”. Lo annuncia il ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini, precisando che salgono quindi a 53 i siti italiani iscritti nella prestigiosa lista dell’Unesco. La decisione è stata presa dalla 41esima sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale in corso a Cracovia.
Nella serata di ieri il riconoscimento era stato attribuito anche ad un insieme di dieci antiche faggete italiane per una superficie di 2127 ettari nel contesto del sito ambientale transazionale delle Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa. Le “Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo: Stato di Terra – Stato di mare occidentale”, sono raccolte in un sito seriale transnazionale presentato nel 2016 dall’Italia insieme con Croazia e Montenegro all’Unesco a Parigi. Il sito raccoglie un insieme straordinario dei più rappresentativi sistemi difensivi alla moderna realizzati dalla Repubblica di Venezia, progettati dopo la scoperta della polvere da sparo e dislocati lungo lo Stato di Terra e lo Stato di Mare. Per decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale, entrano a far parte del sito Unesco le opere di difesa presenti a Bergamo, Palmanova, Peschiera del Garda per l’Italia, Zara e Sebenico per la Croazia, Cattaro per il Montenegro.
“Un importante risultato – commenta il ministro Franceschini – che conferma il forte e pluriennale impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale Unesco. Un’opera preziosa che consente al nostro Paese di mantenere il primato del numero di siti iscritti alla Lista e di esercitare un notevole ruolo nella diplomazia culturale nel contesto internazionale”.
La candidatura, viene fatto notare dal ministero di Via del Collegio Romano, è il risultato di un lungo e complesso lavoro di équipe. Coordinata a livello centrale dal MiBACT, ha visto la partecipazione di studiosi di chiara fama così come delle più alte cariche istituzionali e dei servizi tecnici dei Comuni coinvolti, dei rappresentati delle altre istituzioni territoriali insieme con gli uffici periferici del MiBACT. Una nutrita delegazione italiana era presente a Cracovia al momento della proclamazione. Oltre alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’Unesco, erano presenti tutti i protagonisti del progetto di candidatura: il MiBACT, i Sindaci dei Comuni coinvolti, esperti e tecnici che hanno partecipato al lungo lavoro intrapreso fin dal 2008.
“L’Italia si conferma il Paese con il maggior numero di siti Unesco al mondo, ben 53: un’autentica superpotenza di cultura e bellezza”. Così il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, commenta l’inserimento delle antiche faggete e delle opere di difesa veneziane nella lista Unesco del patrimonio dell’umanità. “Il risultato odierno è frutto del grande sforzo diplomatico della Farnesina, unito alla competenza tecnica degli esperti del ministero dell’Ambiente e dei consulenti dell’Università della Tuscia presenti a Cracovia: un grande lavoro di squadra”, ha concluso il ministro.