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La Chiesa (“Basilica”) di S. Giorgio ad Almenno S. Salvatore ritorna al suo originale splendore

Dopo mesi di chiusura riapre domenica 13 ottobre alle ore 10:30 con una celebrazione presieduta da mons. Davide Pelucchi- Vicario Generale della nostra Diocesi -, uno dei gioielli del Romanico del Lemine: la “basilica” di San Giorgio. I lavori di recupero e restauro, durati 14 mesi, hanno riportato la Chiesa agli antichi splendori, arricchendola di una nuova pavimentazione che consente ai visitatori e fedeli di camminare lungo la navata ammirando le pareti impreziosite dagli affreschi riportati dopo anni nella loro originaria collocazione e il soffitto ligneo salvato dal tarlo che lo minacciava.
L’EVENTO
Sarà proprio la chiesa di San Giorgio a fare da cornice ad una nuova edizione, la 27esima, della rassegna “In Tempore Organi. Voci et Organi insieme” che si apre sabato 12 ottobre in concomitanza con la presentazione dei lavori. Sabato alle 20.45, in collaborazione con “Gli amici del Romanico”, il professor Paolo Manzoni terrà una conferenza su “La storia della “Basilica dei santi Giorgio e Romolo”, mentre a seguire Roberto Arrigoni illustrerà i lavori di restauro. Domenica 13 alle 10,30 è in programma la celebrazione solenne per la riapertura della Chiesa presieduta dal Vicario Generale della Diocesi di Bergamo monsignor Davide Pelucchi. Al termine della celebrazione seguirà un rinfresco nello spazio antistante la chiesa.
LA STORIA
La Basilica di san Giorgio in Lemine è sorta intorno al 1150, come ci testimonia il prof. Manzoni Paolo, studioso del Romanico degli Almenno; una chiesa ora immersa nel verde della campagna, mente anticamente era circondata da un borgo medioevale, distrutto dalla Repubblica Veneta nel 1443. La chiesa conserva il più consistente campionario di affreschi due-trecenteschi che in bergamasca si possono ammirare raccolti in solo luogo. Sulle pareti delle navate laterali e sui pilastri ci sono affreschi votivi, ma i più importanti si trovano nella navata centrale e formano un ciclo completo della vita di Cristo, il più antico conosciuto in Bergamasca.
I LAVORI
“Da tempo la chiesa aveva evidenziato sia problemi strutturali che architettonici – spiega Roberto Arrigoni responsabile della realizzazione del progetto-, principalmente il progetto ha riguardato il rifacimento della pavimentazione della chiesa che presentava numerosi avvallamenti e rigonfiamenti anche pericolosi, dovuti alle infiltrazioni di acqua piovana, ora controllata con la realizzazione di una vasca di raccolta situata nel vecchio Cimitero confinante con la chiesa. Poi la questione non meno importante del campanile costruito sulla fine del 1700, che ha creato problemi con la volta absidale di sinistra ed infine la lotta al tarlo cha stava rovinando la parte lignea delle tre navate”.
Per la pavimentazione si è intervenuti asportando circa 15 centimetri di quella esistente, seguendo le indicazioni della Sopraintendenza; nel corso dei lavori è stata riportata alla luce una vecchia tomba longobarda e sono state trovate le vecchie mura della precedente chiesa paleocristiana dedicata a San Romolo. La nuova pavimentazione della navata è in cotto, tipo toscano, fatto a mano, mentre nella parte absidale è in pietra; sotto il pavimento è stata collocata una guaina idonea a trattenere eventuali umidità di risalita, mentre lungo il perimetro e nelle vicinanze dei pilastri si sono lasciati due centimetri di vuoto, riempiti con materiale soffice, per assorbire eventuali dilatazioni delle pavimentazioni.
Per il problema del campanile si è realizzata una imbragatura interna in modo da evitare le oscillazioni che nel tempo avevano creato delle crepe nella volta absidale. Tutta questa zona era attenzionata da circa dieci anni con rilevamenti quindicinali che evidenziavano uno stato di continuo movimento. Si è resa necessaria anche la messa in quota di tutti i gradini della chiesa ed il rifacimento del pianerottolo di entrata, togliendo il cotto e mettendo la pietra. “La Parrocchia di Almenno San Salvatore – precisa Arrigoni – è stata aggiudicataria di un bando della Fondazione Cariplo denominato “SOS patrimoni storici” con un riconoscimento di ben 140.000 euro a fondo perduto. In aggiunta a questo la Parrocchia ha dovuto far fronte con altri investimenti per ovviare ai diversi lavori previsti nel progetto e ad altri resisi necessari durante l’esecuzione dei lavori”.
“La Basilica si presenta ora in tutta la sua bellezza originaria – afferma il Parroco don Mario Rosa -, arricchita anche con la ricollocazione di ben 21affreschi che erano conservati nella Chiesa e nella casa parrocchiale da circa 60 anni. Ora si può dire davvero che si è completato il restauro della chiesa con tutti i pilastri decorati dagli stupendi affreschi. La parete a sud, già di per sé bella, ora è veramente magnifica. Il contributo della Fondazione Cariplo è stato indubbiamente importante ed ha dato impulso all’inizio dei lavori. I costi sono però andati ben oltre, pertanto la Parrocchia con l’impegno del Consiglio Affari Economici, si sta dando da fare per reperire ulteriori fondi necessari a completare le spese dei lavori svolti. Grazie alle tante persone, tecnici, lavoratori, restauratori, imprese, associazioni ed enti che hanno operato e reso possibile con il loro contributo l’importante opera portata avanti e grazie anche ai parrocchiani di Almenno San salvatore che sono certo anche in futuro continueranno con sensibilità e generosità a sostenere l’opera di conservazione e promozione del patrimonio religioso – culturale delle nostre belle Chiese”.

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