Conclusa la prima fase delle immatricolazioni per i corsi di laurea triennale e magistrale a ciclo unico ad accesso libero, la cui scadenza era fissata al 4 ottobre (con possibilità di iscrizione tardiva fino al 2 dicembre, soggetta a mora), e per i corsi ad accesso programmato, con scadenza al 30 settembre, l’Università degli studi di Bergamo traccia un bilancio preliminare dell’andamento delle immatricolazioni alle lauree triennali. Bisognerà invece attendere per conoscere i numeri delle immatricolazioni alle lauree magistrali biennali, le cui iscrizioni chiuderanno a fine novembre.
Le nuove modalità di immatricolazione alle lauree triennali (LT) e magistrali a ciclo unico (LMCU), introdotte quest’anno e improntate a una maggiore flessibilità, hanno dato la possibilità agli studenti di iniziare a seguire le lezioni ad iscrizioni ancora in corso, in modo da permettere loro di orientarsi meglio nella scelta del percorso di laurea frequentando le prime lezioni prima di finalizzare le procedure di iscrizione.
Nonostante le modifiche apportate alle scadenze di immatricolazione, che rendono difficile una comparazione diretta con gli anni precedenti, i dati parziali al 7 ottobre indicano un totale di 4540 immatricolati, rispetto ai 4326 definitivi registrati lo scorso anno, con una variazione percentuale del +4,9%. Ci sono ancora 198 preimmatricolati che potranno perfezionare nelle prossime settimane la propria immatricolazione.
Andando nel dettaglio dei singoli corsi di laurea si registra un incremento delle iscrizioni nei corsi delle aree economico-aziendale, di scienze della comunicazione e filosofia. Anche il corso di ingegneria edile ha avuto una ripresa importante, dimostrando una rinnovata attrattività, dopo anni di calo dovuti alla crisi del settore edilizio, grazie al lavoro di revisione dell’offerta del corso di studio in linea con le evoluzioni dei profili richiesti dal mercato.
Al contrario, il corso di Lingue e Letterature Straniere Moderne ha registrato una diminuzione che rispecchia la dinamica di contrazione che si registra ormai da anni a livello nazionale. Anche il corso di Ingegneria delle Tecnologie della Salute ha registrato una flessione delle iscrizioni che può essere spiegata dall’aumento dei posti disponibili nei corsi di Medicina a numero chiuso, che quest’anno ha offerto maggiori opportunità agli studenti che aspirano a lavorare nel settore sanitario, riducendo di conseguenza l’attrattività dei corsi correlati.
I corsi triennali ad accesso programmato hanno registrato una forte domanda che, in alcuni casi, come per il corso di laurea in Psicologia, hanno fatto raggiungere un rapporto di 6 candidati per posto. Questo elevato numero di aspiranti studenti testimonia il crescente interesse per l’area delle scienze psicologiche e sottolinea la rilevanza della formazione in questo ambito.
Tra le novità, l’introduzione dell’accesso programmato ad esaurimento posti per le lauree triennali in Economia Aziendale ed Economia, una misura pensata per mantenere elevata la qualità dell’insegnamento e dei servizi.
La decisione di mantenere il numero programmato in alcuni corsi è stata presa per garantire alti standard di qualità, sia in termini di docenza che di servizi correlati all’attività didattica. Questo approccio consente all’ateneo di assicurare un’esperienza formativa completa e approfondita, evitando sovraffollamenti che potrebbero compromettere l’efficacia della didattica e l’accesso alle risorse necessarie, come aule, spazi di laboratorio e sale studio.
Inoltre, la programmazione locale (solo per Scienze della Formazione Primaria è definito a livello nazionale) è essenziale per la sostenibilità non solo in termini logistici, ma anche per offrire un miglior placement post-laurea ai neolaureati, come dimostrato dai dati di occupazione raccolti da AlmaLaurea.
A titolo d’esempio, nel 2019/2020, l’Università di Bergamo aveva registrato il picco storico di oltre 6.000 immatricolazioni alle LT e LMCU, con ben 1.400 studenti iscritti a Scienze dell’Educazione e 1.100 a Economia Aziendale, creando difficoltà nella gestione ottimale dei servizi.
I numeri dell’equilibrio di genere mostrano una partecipazione complessiva che si divide all’incirca tra il 40% di maschi e il 60% di femmine con alcuni corsi di area pedagogica che registrano un 90% circa di presenza femminile, e altri di area STEM dove il rapporto femmine : maschi è di 1 : 4. Atteso il numero degli studenti stranieri che, in gran parte, stanno ancora completando le pratiche per ottenere il visto di studio.
L’Università degli studi di Bergamo continua a dimostrarsi attrattiva anche per percorsi di studio innovativi e di attualità. Un esempio significativo è il nuovo corso di laurea magistrale in Geopolitica, Economia e Strategie Globali, che ha registrato un’ottima risposta fin dall’avvio. Con 38 studenti preiscritti, il corso si sta affermando come una scelta interessante per chi desidera formarsi in settori strategici per il futuro globale. Questo successo iniziale conferma l’impegno dell’Ateneo nell’offrire percorsi formativi all’avanguardia, in linea con le esigenze del mercato internazionale e con le sfide contemporanee.
L’ impegno nell’ offrire percorsi formativi di alta qualità, sostenendo la crescita territoriale e le esigenze di un contesto professionale in continua evoluzione, va di pari passo con l’importante piano di reclutamento avviato dall’Ateneo. Oggi, negli otto Dipartimenti, si supera la quota di 500 fra docenti e ricercatori con diversi docenti provenienti dall’estero a dimostrazione dell’attrattività che l’ecosistema bergamasco ha ormai raggiunto con un Ateneo sempre più internazionale, aperto e propenso a cogliere le opportunità che il mondo ha da offrire, pur rimanendo legato alle realtà del territorio.
Dalle 406 unità del 2021 si è passati alle 492 del 2023 (tra professori ordinari, associati e ricercatori, sia a tempo indeterminato, sia a tempo determinato) e nel 2024 il conto è nel frattempo ulteriormente salito a 505 unità, permettendo di conseguire un incremento complessivo di 99 figure in più nell’arco di tre anni.